Entrambi i militari sono già in stato di detenzione e su di loro pesano decine di cause aperte, ma è la prima volta che si imputa loro il crimine di genocidio, previsto dai trattati internazionali firmati dall’Argentina ed elevati a rango costituzionale nella Carta del 1994.
Il giudice federale Daniel Bejas ha imputato a Bussi, ex-governatore ‘de facto’ di Tucumán tra il ’76 e il ’77, a Menéndez e Albino Zimmerman, ex-capo della polizia provinciale, violazioni di domicilio, privazioni illegittime della libertà, sparizioni forzate, torture e associazione illecita.
“La pratiche aberranti realizzate contro i detenuti da parte degli agenti pubblici coperti dall’esistenza del terrorismo di Stato configurano precetti illegali, con sofferenza fisica e morale. Esisteva un piano criminale. Ogni 15 giorni giustiziavano prigionieri che sarebbero stati oltre 1000 rinchiusi nell’ex-arsenale” si legge nel fascicolo di Bejas.
Bussi, 81 anni, è in stato di detenzione preventiva dal marzo 2006.
[FB] – ARGENTINA 22/6/2007