No Ponte

Fondi Fintecna, a Messina 240 milioni

Lucio D`Amico
  L`assegnazione delle risorse che erano state destinate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina: l`intesa verrà chiusa la prossima settimana. Stessa cifra anche a Palermo e a Catania. Serviranno per svincoli, raccordi e approdi.
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Duecentoquaranta milioni più spiccioli (per l`esattezza, 943 mila 280 euro): queste sono le somme destinate alla città di Messina nell`ambito della ripartizione dei fondi ex Fintecna. Dovrebbero servire per il potenziamento degli approdi e della piattaforma logistica di Tremestieri, per il completamento degli svincoli Giostra-Annunziata. I costi dell`ampliamento dello scalo portuale della zona sud sono stati calcolati attorno agli 80-100 milioni di euro, per la “doppia canna” della galleria Giostra-Annunziata si prevede una spesa di oltre 50 milioni. Ne resterebbero 90 per altre opere di raccordo stradale.

Le cifre non sono ancora ufficiali – la riunione definitiva sull`argomento dovrebbe svolgersi il 24 o il 27 giugno – ma è difficile che si discostino da tale importo. Resta aperta la discussione tra i ministeri dei Trasporti e delle Infrastrutture e la Regione siciliana, che continua a criticare duramente il Governo nazionale per aver sottratto a Messina e all`Isola i soldi che avrebbero dovuto servire per il Ponte, cadendo anche in contraddizione, visto che non sono stati cancellati nè la Legge Obiettivo nè il progetto del collegamento stabile, quest`ultimo considerato “non più prioritario”.

La suddivisione delle risorse finanziarie dovrebbe stabilire anche per Catania e Palermo quasi la stessa “fetta di torta” che va a Messina: circa 240 milioni a testa per le altre due aree metropolitane della Sicilia. Ci sarebbero, infine, ulteriori 180 milioni di euro, che verrebbero ripartiti tra le restanti sei province siciliane. L`importo complessivo dei fondi ex Fintecna attribuiti alla Sicilia è, infatti, di 906 milioni, mentre complessivamente si arriva a 1 miliardo 400 milioni se si comprendono anche le risorse suddivise tra la Regione Calabria e il ministero dell`Ambiente.

Il sindaco – ieri a Roma per un incontro con il presidente del Senato Franco Marini – attende comunicazioni ufficiali da parte dei Governi nazionale e regionale. Genovese ha già fatto sapere di considerare la cifra di 250 milioni di euro «il minimo di quanto spetta a Messina», soltanto una base sulla quale costruire un percorso per la realizzazione di opere che hanno ricadute importanti per la nostra città. La certezza dei finanziamenti dovrebbe spingere il primo cittadino a rilanciare la richiesta di attribuzione dei poteri speciali in materia di traffico e mobilità urbana visto che – come più volte dichiarato dallo stesso Genovese – il decreto sarebbe pronto da tempo e non ha avuto seguito proprio a causa della mancanza di fondi. Così come resta “congelata” la richiesta di una legge speciale per Messina, in vista anche dell`evento legato al centenario del terremoto del 28 dicembre 1908.

Il Centrodestra rimane su posizioni estremamente critiche. Ieri il deputato nazionale di Forza Italia Basilio Germanà ha sollevato l`argomento delle risorse del Ponte durante il dibattito parlamentare, sollecitando il presidente della Camera affinché il Governo dia immediate risposte all`interrogazione presentata lo scorso marzo. In quell`interrogazione, Germanà accusava l`esecutivo Prodi di non considerare più una priorità il Ponte e nello stesso tempo paventava la distrazione dei fondi, sottratti alla grande opera e dispersi in mille rivoli, verso altre regioni e città.

Le linee strategiche del 2006

La giunta Genovesenel 2006 approvò l`atto di indirizzo programmatico trasmesso poi al Cipe. Si chiedevano 200 milioni di euro per il completamento del porto di Tremestieri e della piattaforma logistica, prevedendo anche il trasferimento delle autostrade del mare. Altri 50 milioni per la “doppia canna” degli svincoli Giostra-Annunziata.

Tra le altre opere, veniva indicata come prioritaria l`infrastrutturazione ferroviaria: 700 milioni di euro per l`interramento della linea ferrata e per la realizzazione delle nuove stazioni Centrale, di Gazzi e Contesse. Infine, si calcolava in 400 milioni la somma da destinare a interventi di riqualificazione e ricostruzione dell`impianto urbano di Messina.

Gazzetta del Sud, 20 giugno 2007

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