fatti. Le falde acquifere che servivano la caserma avevano assorbito gli elementi chimici scaricati probabilmente da un vicino pulisecco, nonché dalle attività di Camp Lejeune. Solventi industriali come il tricloroetilene (Tce) e il tetracloroetilene (Pce) sono finiti così nei rubinetti dell`enorme base militare con una concentrazione 40 volte più alta dei limiti attuali – 200 parti per miliardo, contro le 5 parti che una legge del 1992 ha fissato come soglia massima. Le tossine hanno contaminato i soldati, le loro mogli, i loro figli, anche quelli che sarebbero nati dopo. Il Corpo dei Marines si accorse della situazione nel 1982, ma non fece niente perché all`epoca non esistevano ancora standard sanitari nazionali. I pozzi vennero chiusi solo nel 1987. E fino al 2000, le famiglie che avevano bevuto l`acqua contaminata per tutti quegli anni non furono mai avvertite. Calcolare quanti sono le morti causate da quell`acqua inquinata è impossibile.
Richieste di risarcimento. Oltre 850 ex residenti della base hanno fatto causa, chiedendo risarcimenti per un totale di circa 4 miliardi di dollari. Martedì 12 giugno, davanti a una commissione del Congresso alcuni ex marines hanno parlato dei loro problemi di salute in tutto questo tempo. Uno di loro, Jerry Ensminger, ha raccontato l`agonia della figlia, portata via dalla leucemia quando aveva 9 anni. A un altro, Michael Gros, è stato diagnosticato da anni un raro linfoma, imputabile a sostanze cancerogene: negli anni, per le cure ha speso oltre 4,5 miliardi di dollari. “E` ora che il Corpo dei Marines metta in pratica il suo motto `Semper Fidelis`”, (sempre fedeli), ha detto Ensminger di fronte alla commissione.
Attesa per un nuovo studio. Le autorità giudiziarie della Marina hanno promesso di analizzare attentamente ogni richiesta di risarcimento, “utilizzando la migliore ricerca scientifica disponibile”. Prima che si sblocchi qualcosa, bisognerà probabilmente aspettare l`uscita di uno studio governativo – prevista per fine anno – su come l`acqua contaminata abbia conseguenze sui feti. Per ora, non si può fare altro che accontentarsi delle rassicurazioni dell`attuale comandante di Camp Lejeune, Robert Dickerson: ha giurato che le forze armate ora interverrebbero subito in presenza di acqua contaminata, anche se le tossine non superassero il livello consentito. Per decine di migliaia di persone, però, è troppo tardi.