Squillano le trombe di palazzo Chigi: «Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consiglio, che, insieme al ministro degli esteri Massimo D`Alema ha definito l`organizzazione e la logistica dell`evento, un`importante decisione che conferma e rafforza il ruolo del nostro paese tra i grandi del mondo». E da Cagliari a Prodi fa eco Renato Soru: «Abbiamo onorato un debito con La Maddalena. La Sardegna ha avanzato questa candidatura avendo molte buone ragioni». Per il presidente della Regione Sardegna, quindi, la notizia del G8 a La Maddalena non è stata una sorpresa. La conferma di una decisione che già conosceva lo ha raggiunto ieri pomeriggio mentre era impegnato a Roma, a villa Taverna, in un incontro con l`ambasciatore statunitense Ronald Spogli e con un gruppo di imprenditori italo-americani. Soru, spiegano fonti a lui vicine, ha lanciato la proposta della Maddalena come sede del G8 la scorsa settimana, quando ha partecipato al Consiglio dei ministri per rivendicare alla Sardegna il deposito di munizioni di Guardia del Moro, sull`isola di Santo Stefano, per il quale, invece, il governo ha confermato la decisione del ministro della difesa Parisi di prorogare per altri cinque anni la servitù militare a beneficio della marina.
A Soru, in sostanza, hanno tolto Guardia del Moro e hanno dato il G8. E quando il presidente sardo dice di aver onorato un debito con La Maddalena allude ai sostanziosi finanziamenti pubblici, dallo stato al comune, previsti per il summit. Che dovrebbero ripagare La Maddalena delle conseguenze della chiusura della base americana, prevista entro il novembre del prossimo anno. I posti di lavoro persi perché la Us Navy chiude ripagati con il G8. Soru ha fatto della lotta contro le servitù militari un punto centrale del suo programma; ora sbandiera la blindatura della Maddalena appena liberata dai sommergibili nucleari Usa come uno straordinario successo.
Dure le reazioni dal fronte dei movimenti pacifisti e no global. Luca Casarini, che proprio oggi depone al processo per i fatti di Genova, non fa sconti: «Con il candore dei filibustieri Romano Prodi e i suoi ministri annunciano che uno degli angoli più belli del Mediterraneo, che finalmente sta per essere liberato da una base Usa, tra due anni sarà nuovamente militarizzato. Credo che a questo punto il re sia davvero nudo. Tanto più che l`annuncio sul G8 arriva nello stesso giorno in cui gli americani rendono note le carte sull`accordo già siglato per l`ampliamento della base Dal Molin a Vicenza».
«L`arroganza e la tendenza al suicidio politico del governo Prodi – dice il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi – rifulgono clamorosamente. Sono passati pochissimi giorni dalla fortissima contestazione del G8 a Rostock e dalla grande manifestazione contro Bush e la politica militarista del governo di centrosinistra a Roma e Prodi, incurante di ogni segnale e proprio mentre gli orrori del precedente G8 italiano a Genova vengono squadernati addirittura da membri dell`apparato poliziesco, ci fa sapere entusiasta che il prossimo G8 del 2009 si terrà nuovamente in Italia».
Il manifesto, 15 giugno 2007