“Leggo sui giornali che si è scatenata una vera e propria gara a vedere cosa manca nell`elenco delle priorità della legge Obiettivo. È una rincorsa che va fermata, sono polemiche che possono avere un senso alla vigilia delle elezioni, ma fatte oggi rasentano il puerile”, ha detto il ministro. “Occorre ribadire che nessuna opera presente in legge Obiettivo è stata stralciata, a parte il Ponte sullo stretto per il quale si è data un`esplicita indicazione di non priorità. Il documento pubblicato in questi giorni dai giornali segnala solo, fra tutte le opere inserite in quella legge, per la realizzazione delle quali occorrerebbero circa 180 miliardi di euro, le infrastrutture che verosimilmente potremo fare nei prossimi cinque anni”. “A quelle vanno chiaramente aggiunte quelle stralciate dalla legge Obiettivo, quelle per le quali si sta studiando al possibilità di realizzarle in project financing e tutte quelle a vario titolo e con diversi canali già finanziate. Ma, in ogni caso, resta il fatto che nessuna opera sia stata stralciata. Certo, se ci dessero 180 miliardi potremmo fare tutto e subito. Ma ci sembra più serio non illudere i cittadini, promettendo la luna, e individuare ciò che realmente possiamo pensare di realizzare nei prossimi anni”, ha aggiunto Di Pietro. Ieri il Sole 24 ore ha scritto che Di Pietro ha trasmesso al premier Romano Prodi un documento che illustra un piano formato da 50 opere da realizzare per un totale di 29 miliardi di investimento. Tra le opere citate ci sono il Mose, la metro C di Roma, la Pedemontana lombarda e la Salerno Reggio-Calabria. Agenzia Reuters, 11 giugno 2007