Tra le vittime ci sono esponenti delle forze di sicurezza, ribelli maoisti e civili, fra cui anche 92 bambini. Nel 2003 i colpiti dalle mine erano 731. Il Blcn ha sollecitato il governo del Nepal a firmare il Trattato per la messa al bando delle mine, vietando l’uso, la produzione, lo stoccaggio e la vendita di questi ordigni. L’organizzazione ha inoltre suggerito all’esecutivo di Kathmandu di affrontare questo argomento durante eventuali, futuri colloqui di pace con i guerriglieri maoisti, attivi dal 1996 nel Paese asiatico per rovesciare la monarchia costituzionale e procedere a una radicale riforma agraria, in un conflitto che ha provocato diverse migliaia di morti.