Mercanti di morte

L’aeronautica fa volare Finmeccanica

Stefano Ferrario
  Dal bilancio della holding emerge come siano le commesse di AgustaWestland e Alenia a trainare il gruppo. Abbiamo già visto alcuni indicatori di sintesi del bilancio 2006 di Finmeccanica che con un risultato netto di 1.020 milioni di euro migliora del 158% l’utile dell’esercizio 2005 e consente un dividendo all’assemblea degli azionisti di 35 centesimi di euro, in crescita del 13%. Gli ordini ammontano a 15.725 milioni di euro con un aumento del 2% rispetto al 2005.
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Del totale ordini, oltre il 56% è riferibile al mercato militare, con una percentuale in crescita rispetto al 2005. Il portafoglio ordini si attesta a 35.810 milioni di euro con un incremento di 3.696 milioni (+12%) rispetto alla fine del 2005 e «assicura al Gruppo una copertura equivalente a circa tre anni di produzione».

Se guardiamo ai circa 12,5 miliardi di euro di ricavi del 2006, notiamo come i settori portanti siano quelli dell’elettronica per la difesa (3.747 milioni di euro), degli elicotteri (2.727 milioni di euro) e aeronautico (1.908 milioni di euro). Da rilevare poi l’acquisizione da parte di MBDA, azienda del Gruppo Finmeccanica che si occupa di produzione di missili militari, di LFK, principale produttore tedesco di sistemi missilistici, che porta i ricavi dei sistemi di difesa a 1.127 milioni di euro.

L’elevato valore nell’elettronica per la difesa è dovuto fondamentalmente all’acquisizione delle attività britanniche dell’avionica (BAE System) e di Datamat. Le principali attività del settore hanno riguardato l’avvio del programma di realizzazione della rete TETRA, di comunicazioni digitali protette interforze. Rilevanti le acquisizioni per l’ammodernamento dei Tornado dell’Arabia Saudita e britannici. Vanno anche ricordati il sistema infrarosso di ricerca dell’Eurofighter e il sistema di comando, controllo e comunicazione per le dieci fregate italiane multi missione FREMM.

Ma è il complesso aeronautico che garantisce alti profitti a Finmeccanica. Gli ordini di AgustaWestland sono pari a 4.100 milioni di euro e sono spiegabili dalla diffusione di numerosi tipi di elicotteri. L’EH101 per il Presidente degli Stati Uniti, 70 elicotteri Future Lynx alle forze armate britanniche e ordini per 62 AW139 (tra cui quelli per l’aeronautica irlandese) e centotto unità tra A109 e Grand. Minori quantità riguardano l’elicottero più piccolo prodotto da AgustaWestland, l’A119 Koala (tra essi vanno sottolineati i 5 elicotteri per la Libia, oltre ai 10 A109 acquisiti dalle forze armate libiche nel gennaio 2006).

Non ultimo l’apporto numerico (142 elicotteri) portato dall’elicottero da trasporto militare medio pesante NH90, cui si dedicherà un’attenzione a parte.

Con gli AW139, A109 e Grand AgustaWestland ha aperto i mercati di Australia e Nuova Zelanda. Restando in Oceania, va ricordato che la Malaysia ha ricevuto il suo undicesimo e ultimo A109 per l’aviazione.

In India AgustaWestland ha firmato un accordo per riportare in servizio alcuni elicotteri Sea King e comunque per l’ammodernamento dell’intera flotta di Sea King a disposizione delle forze armate indiane.

Passando ad Alenia Aeronautica emergono le commesse di 10 ATR72 alla marina militare turca. Alenia ha fatto, inoltre, affari importanti con i Paesi ex-satelliti dell’Unione Sovietica che, una volta entrati a far parte della NATO, si sono visti operare per il rinnovo dei velivoli Antonov-26 di produzione russa. In quest’ottica va letto il successo del biturboelica da trasporto tattico militare denominato C27J. È stato acquisito da Bulgaria in 5 esemplari più 3 opzioni, da Lituania in 3 esemplari per un contratto da 75 milioni di euro e da Romania con un contratto di 220 milioni di euro per 7 aerei.

Oltre a questi paesi il velivolo è stato finora ordinato dalle aeronautiche italiana e greca (12 esemplari ciascuna). Ma un altro grande mercato può aprirsi: quello nordamericano. Infatti, negli Stati Uniti il C27J concorre per l’ammodernamento della flotta degli aerei da trasporto dell’esercito e dell’aeronautica, mentre in Canada viene proposto per il rinnovo della componente da ricerca e soccorso. Il C27J è inoltre in fase di valutazione da parte di Australia, Taiwan, Irlanda, Malaysia, Arabia Saudita, nonché da altri Paesi recentemente diventati membri della NATO, come la Repubblica Ceca e la Slovacchia.

Va ricordato che comunque Alenia è già impegnata da due anni nel fornire all’Aeronautica italiana 121 cacciabombardieri Eurofighter, il cui impegno di spesa complessiva, disposta in Finanziaria 2005, è di 18.100 milioni di euro (termine nel 2015).

Altra imponente operazione di Alenia sarà l’assemblaggio del nuovo cacciabombardiere pesante denominato F35 Joint Strike Fighter della Lockheed.

In leggero calo le produzioni di Aermacchi (ma è corretto dire Alenia Aermacchi, da quando l’azienda di Venegono Superiore-VA- è stata acquisita da Finmeccanica), che “risentono in particolare della ridotta attività sui velivoli dell’Aeronautica militare italiana per il completamento delle forniture dei velivoli MB339 e SF60”, due tipi di addestratori militari, il primo a turbogetto, il secondo a turboelica.

Nel settore dei sistemi di difesa (di cui fan parte le aziende Oto Melara, Wass, MBDA) gli ordini sono pari a 1.111 milioni di euro, con un incremento di 348 milioni di euro (+46%) rispetto al 2005. I maggiori ordini si riferiscono ai sistemi missilistici per le fregate multiruolo FREMM, ai missili di difesa anti-aerea Mistral per la Francia, ai missili aria-terra a lungo raggio Taurus. Da segnalare, inoltre, il contratto per la fornitura all’Esercito Italiano dei veicoli blindati da combattimento (VBC).

Nigrizia, 5 giugno 2007

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