Marcellino Gavio mette un po´ di ordine fra le sue partecipazioni e ristruttura un impero che spazia dai trasporti alle autostrade per finire con le aziende di costruzioni. Ma il piano di riassetto nella scuderia di titoli che fa capo all´imprenditore di Tortona è stato accolto in modo scomposto dagli investitori. Se gli azionisti di Sias non hanno gradito l´operazione, quelli di Autostrade Torino-Milano hanno invece apprezzato un concambio che favorisce la capogruppo. Tuttavia chi la scorsa settima ha festeggiato di più sono stati gli investitori di Impregilo, che peraltro potrebbe beneficiare solo indirettamente del piano di riassetto studiato da Mediobanca e avallato dalle consulenze indipendenti di Credit Suisse e Morgan Stanley.
Entro luglio Auto To-Mi conferirà tutte le sue partecipazioni nelle autostrade alla controllata Sias, che in cambio porterà a termine un aumento di capitale da 100 milioni di azioni (per un controvalore di 1.019 milioni di euro) riservato alla capogruppo. La nuova Auto To-Mi sarà quindi una pura holding di partecipazioni ma con una presa più forte sulla controllata Sias e pari al 63,4% (contro l´attuale 34,7%).
E pensare che Sias era nata solo cinque anni fa proprio da una costola di Auto To-Mi. Ma con una brusca inversione di marcia, Gavio ha accorpato nuovamente tutte le attività autostradali in un´unica società, che però è quella più a valle della filiera. La Sias era stata scorporata nel febbraio del 2002 dal gruppo affinché la gestione delle tratte tosco-emiliane fosse separata da quelle lombardo-piemontesi. La società gestisce le tratte lungo la costa tirrenica e la Camionale della Cisa per un totale di 370 km, mentre Auto To-Mi possiede l´A4 Torino-Milano, la Torino-Alessandria-Piacenza e l´autostrada inglese A69 per un totale di 614 km. Nell´ambito di questa riorganizzazione Sias dovrà inoltre mettere mano al portafoglio acquistando per 347 milioni in contanti un´altra serie di partecipazioni minori attualmente possedute da Autostrada To-Mi.
Ma se dal punto strategico l´operazione ha un senso industriale ed è stata apprezzata dagli investitori, viceversa la valutazione di questi asset suscita non poche perplessità. Come spesso capita quando si utilizza una struttura di scatole cinesi e partecipazioni infragruppo, secondo gli analisti Sias starebbe pagando un prezzo abbastanza salato per rilevare le autostrade della controllante. Infatti, se si valutano 1.019 milioni le tratte autostradali cedute, vuole dire che si è applicato un multiplo pari a 9 volte il margine operativo, un prezzo che è in linea con la media europea del settore, ma che diventa eccessivo se applicato all´Italia, anche guardando ai multipli di Borsa del leader Atlantia, l´ex Autsotrade per l´Italia.
“Il ministro Antonio Di Pietro ha messo sotto revisione l´intera normativa delle concessioni autostradali – osserva un´analista – l´obiettivo del governo è togliere gli automatismi nei rincari dei pedaggi, e in questo clima d´incertezza il settore italiano paga uno sconto rispetto all´andamento delle concorrenti europee”. Secondo i calcoli degli analisti di Kepler Equities, gli asset di Auto To-Mi valgono circa il 20% in meno del concambio annunciato, ovvero 80 milioni di nuove azioni Sias o 800 milioni di euro. Ma c´è di più, perché il prezzo a cui è stato fissato l´aumento di capitale a cui verranno emessi i nuovi titoli della Sias è fissato a 10,19 euro per azione, quando negli ultimi giorni il titolo trattava in Borsa abbondantemente sopra quota 12 euro. Pertanto Gavio oltre a farsi pagare cari gli asset che intende conferire alla controllata, lo fa ricevendo azioni su cui applica un ulteriore sconto del 15 per cento. Su questo punto, però alcuni investitori non sono d´accordo, in quanto il prezzo di 10,19 euro dell´aumento di capitale si riferirebbe alle quotazioni di Sias e Auto To-Mi dello scorso dicembre – quando è stato annunciato il piano di riassetto – valori che nel frattempo sarebbero stati alterati da mesi di speculazioni.
Il mercato si interroga inoltre sui piani futuri di Auto To-Mi, a cominciare dal nuovo nome del gruppo che a breve con le autostrade avrà un rapporto solo di secondo grado. Gavio direttamente con Aurelia (che avrà il 9,6% della futura Sias) e indirettamente con Auto To-Mi (di cui controlla il 50,5% tramite Aurelia) si troverà ad avere il 73% della nuova Sias. Tuttavia, nell´ottica di dare alla società un flottante adeguato alle sue nuove dimensioni, l´imprenditore piemontese procederà a ricollocare sul mercato un 13-18% di Sias.
La vendita di questo pacchetto di azioni doterà Aurelia e Auto To-Mi di risorse fresche con cui fare nuovi investimenti. Oggi il 18% della società vale sul mercato circa 280 milioni di euro, tuttavia una volta che il riassetto sarà ultimato, Sias avrà una capitalizzazione quasi doppia e stimata in 2,5-2,8 miliardi. Pertanto Auto To-Mi e Aurelia potranno raccogliere una cifra compresa tra 450 e 500 milioni di euro. Cosa ne farà Gavio di questi soldi? Secondo alcuni potrebbe reinvestirli nelle costruzioni, o conferire la partecipazione di Impregilo sotto Auto To-Mi. Attraverso la finanziaria Argo, Gavio possiede il 33% di Igli che a sua volta detiene il 29,6 del gruppo di costruzioni. Inoltre Impregilo insieme a Sias quest´anno sarà impegnata a sviluppare un nuovo tratto autostradale. Ieri infatti Auto To-Mi ha ceduto alla controllata anche il 20% di Road Link, il piano per realizzare la tratta da 84 km che collegherà Newcastle con Carlisle di cui Impregilo possiede un altro 30,9% del capitale.
Affari & Finanza – La Repubblica, 4 giugno 2007