Le famiglie delle vittime e i superstiti del più grande naufragio accertato nel Mediterraneo dal dopoguerra ai nostri giorni , subiscono così oltre al danno per la perdita dei loro cari, la beffa di una sentenza che non prende in considerazione le recenti testimonianze dei due superstiti pakistani che hanno riconosciuto Thourab nella nave il giorno della tragedia. In questi anni agli altri superstiti, pure intervenuti numerosi in qualità di testimoni, non è mai stata sottoposta alcuna fotografia di Thourab per il riconoscimento. Gli avvocati delle famiglie delle vittime proporranno appello al termine dei 90 giorni che la Corte si è riservata per depositare la sentenza. Le associazioni che in questi anni si sono battute per l’affermazione della verità e giustizia in questo processo denunciano che questa sentenza ha ucciso per una seconda volta le 283 vittime del naufragio ed ha affermato la volontà di cancellare gli effetti devastanti delle legislazioni sull’immigrazione formulate in maniera bipartisan da tutti i governi che si sono succeduti in questi anni nel nostro Paese. Ci si impegna a far in modo che non si concluda con lo stesso esito il processo a Catania ( che si terrà il 14 e il 22 maggio) contro il capitano della Yohan Youssef El Hallal; qualora non dovessero emergere responsabilità penali vorrà dire che questa strage rimarrà senza autore e che lo Stato non sarà riuscito ad individuare e punire i responsabili di una strage così grave. Ci batteremo affinchè ci sia un’assunzione di responsabilità da parte del Governo per riconoscere un risarcimento delle vittime . Il recupero del relitto e la costruzione di un monumento non potranno mai risarcire il dolore e l’ingiustizia subita dalle famiglie delle vittime e di tutti coloro che si battono per i diritti dei migranti. Siracusa, 9 maggio 2007 Arci Siracusa, Attac Italia, Senza Confine, Rete Antirazzista Siciliana, Unione lavoratori pakistani in Italia.