A Comiso convenivano centinaia di migliaia di persone, in particolare di giovani, certo per protestare contro l`installazione della base missilistica ma consapevoli di rappresentare tutti insieme una nuova forza per operare una radicale rivoluzione civile in Sicilia.
Pio mi diceva: Sto scuotendo l`albero della Sicilia. Cadranno frutti abbondanti per un futuro migliore!
Qualcuno avverti il pericolo rosso di questo “agitatore” che stava facendo scolorire rapidamente i cliches della politica siciliana.
Nell`equilibrio dei rapporti di forza, il milione e passa di voti democristiani erano fondamentali per il governo.
Lo scardinamento dell`equilibrio siciliano avveniva attraverso la leva della mobilitazione per la Pace e l`attacco frontale alla mafia.
Pio chiamava i mafiosi per nome e cognome!!
Questi ultimi venticinque anni spiegano bene la necessità della sua morte per il potere.
Il movimento con epicentro Comiso e la Mafia si è spento e le speranze di diecine di migliaia di giovani si sono oscurate.
Oggi abbiamo la Regione di Cuffaro che vuole privatizzare l`acqua e che ha prodotto una riforma dello Statuto che la trasforma in una satrapia di oligarchi.
Sono fiero di essere stato al suo fianco in tutte le lotte per la pace e contro la mafia e di avere rilanciato, un mese dopo la sua morte, la lotta per distruggere i patrimoni di mafia in un Consiglio Generale della CGIL siciliana presieduto dalla indimenticata Donatella Turtora.
Palermo, 29 aprile 2007