Africa

Kenya, premio Nobel per la pace a una ecologista

  Per la prima volta una donna africana insignita del premio Nobel per la pace. Wangari Maathai ha fondato nel 1997 il movimento ‘Green Belt’ (cintura verde), composto principalmente da donne, che ha promosso e realizzato uno dei più grossi programmi di riforestazione realizzato in tutta l`area.
Condividi su facebook
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su print

Il premio Nobel per la pace 2004 è stato assegnato all’ecologista keniana Wangari Maathai, 64 anni. L’annuncio ufficiale è stato dato pochi minuti fa dal Comitato di Oslo, in Norvegia, dopo che la stessa interessata aveva comunicato di aver ricevuto la notizia dall’ambasciatore norvegese in Kenya.

Maathai è la prima donna africana a ricevere il prestigioso riconoscimento, che le è stato assegnato per “il suo contributo allo sviluppo sostenibile, alla democrazia e alla pace” come si legge nella motivazione, che riconosce il suo impegno profuso nella campagna per fermare la deforestazione in Africa. “Sono molto felice e ringrazio Dio per tutto” ha dichiarato poco dopo aver appreso la notizia ufficiale. “Continuerò la mia campagna e chiedo ai keniani di unirsi a me” ha aggiunto mentre stava andando a una riunione nel suo distretto elettorale, nei pressi del Monte Kenya.

Il nome della Maathai è stato scelto tra un elenco di 194 candidati, il più lungo nei 103 anni di storia del Premio intitolato allo scienziato Alfredo Nobel, l’inventore della dinamite. La Maathai, attuale sottosegretario all’Ambiente e alle risorse naturali del Kenya, fondò nel 1977 il Movimento ‘Green Belt’ (cintura verde), composto soprattutto da donne, che finora ha contribuito a piantare decine di milioni di nuovi alberi (25-30 milioni secondo alcune fonti) in tutta l’Africa. Il suo nome va ad aggiungersi a quelli di altre 11 donne che hanno ricevuto finora il Nobel per la pace; l’anno scorso venne assegnato all’iraniana Shirin Ebadi, un avvocato premiato per il suo impegno a favore dei diritti umani.[EB]

Misna, 8/10/2004

 Questa storia è stata letta 3336 volte

La Spoon River dei braccianti

Il libro
La Spoon River dei braccianti

Otto eroi, italiani e no, uomini e donne.
Morti nei campi per disegnare un futuro migliore. Per tutti.
Figure da cui possiamo imparare, non da compatire.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su email
Condividi su whatsapp

Laterza editore

Lo sfruttamento nel piatto

Le filiere agricole, lo sfruttamento schiavile e le vite di chi ci lavora


Nuova edizione economica a 11 €

Lo sfruttamento nel piatto

Ricominciano le presentazioni del libro! Resta aggiornato per conoscere le prossime date