L’ufficio colombiano dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha attribuito ai paramilitari la strage di 14 persone perpetrata domenica scorsa in una tenuta agricola di Candelaria, nel dipartimento sudoccidentale del Valle. “Secondo informazioni raccolte da questo ufficio – si legge in una nota ufficiale – la responsabilità di questo grave crimine è di combattenti appartenenti alle Auc (Autodifese unite della Colombia)”, principale organizzazione paramilitare, impegnata da oltre un anno in difficili negoziati di pace col governo di Bogotá.
Condannando l’eccidio, l’ufficio Onu afferma che quanto accaduto “si unisce ad altri fatti di violenza commessi in comuni del valle dove i paramilitari agiscono in stretta connessione con bande criminali per interessi relativi al narcotraffico”. La strage di domenica, avvenuta durante un’incursione armata di uomini non identificati in una tenuta dove si erano riuniti per trascorrere la giornata una ventina di parenti e amici, “sembra costituire un’altra chiara inosservanza dei vincoli a cui promettevano di attenersi i paramilitari”, in dettaglio il ‘cessate-il-fuoco decretato unilateralmente nel dicembre 2002, ma ripetutamente violato.
L’ufficio Onu esorta quindi i comandanti ‘paras’ “ad esprimersi pubblicamente e senza ritardi” in merito all’accaduto. Fonti della polizia colombiana, sostengono che un testimone avrebbe collegato gli autori dell’eccidio a Diego Montoya, capo del Cartello della droga di Norte del Valle, uno dei narcotrafficanti più ricercati dagli Stati Uniti. Questa versione avvalorerebbe l’ipotesi formulata dagli inquirenti che si sia trattato di una rappresaglia tra gruppi di ‘narcos’.[FB]
Misna, 7/10/2004