No Ponte / No TAV

Di Pietro: `prioritaria l`alta velocità`. Forse con i soldi del Ponte?

Antonio Di Pietro
  In un`interrogazione parlamentare, l`on. Urso di An aveva chiesto di conoscere dove sarebbero finiti i soldi per il Ponte sullo Stretto di Messina. Il ministro Antonio Di Pietro gli ha risposto. `Per le infrastrutture in Calabria e Sicilia`. Poi ammette che il governo intende salvaguardare le altre grandi opere programmate `prive di risorse impiegabili`. Innanzitutto l`alta velocità ferroviaria Torino-Lione...
Condividi su facebook
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su print

Camera Deputati – Allegato B

Seduta n. 88 del 19/12/2006

INTERROGAZIONI PER LE QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA

URSO (AN). – Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti, al Ministro per le politiche europee, al Ministro dell`ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. – Per sapere – premesso che:

il quotidiano la Stampa del 13 ottobre ha pubblicato un articolo dal titolo «L`alta velocità con i soldi del Ponte di Messina. L`Europa: i fondi per la megastruttura depennata dal Governo italiano non andranno persi. Qualche passo avanti anche sul territorio politico: a fine mese nuovo vertice di sindaci, enti locali, tecnici e ministri dal presidente del consiglio»;

l`articolo prosegue affermando che «i fondi europei destinati alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina saranno destinati alla realizzazione della Torino-Lione. Parola di Karel Van Miert, coordinatore per la Commissione Europea del corridoio 1, quello che da Berlino arriva fino a Palermo»;

«l`Italia, dunque, non perderà i finanziamenti europei dopo la decisione del Governo Prodi, ratificata dal Parlamento, di non costruire più l`infrastruttura tra la Sicilia e la Calabria. La Commissione di Bruxelles, infatti, non ha ancora deciso su quali progetti ripartire gli investimenti e in ogni caso spetta alle autorità italiane decidere quali opere realizzare, spiega Van Miert. Il budget comunitario, comunque è limitato e i fondi potranno essere destinati dall`Italia per altre opere come la Torino-Lione o il Brennero»

-: se non ritengano che questo annuncio rappresenti un ulteriore e clamorosa beffa per il Sud e per la Sicilia che vedranno sottratti loro le risorse europee destinate al ponte dello stretto;

se essa rappresenti comunque una illusione per le regioni del nord a fronte delle gravi difficoltà che si stanno manifestando nella realizzazione della Tav per la diffusa e ripetuta ostilità di larghi settori della maggioranza e quali assicurazioni vengano date affinché il progetto possa davvero riprendere in tempi utili;

quali siano gli impegni del Governo affinché le risorse così sottratte al mezzogiorno non siano definitivamente perse.

(4-01293)

Risposta. – In riferimento all`interrogazione parlamentare in esame, cui si risponde per delega della Presidenza del Consiglio dei ministri, si forniscono i seguenti elementi di risposta.

Si fa presente che sulla base della ricognizione effettuata nell`allegato «Infrastrutture» al DPEF 2007-2009, si è proceduto ad effettuare una serie di incontri con le Regioni in modo da poter individuare congiuntamente gli interventi prioritari sui quali far convogliare le risorse disponibili nel prossimo triennio e nelle che successivamente verranno rese disponibili.

Il Ministero delle infrastrutture, a conclusione degli incontri con le amministrazioni regionali, ha quindi predisposto il documento «infrastrutture prioritarie» sottoposto all`esame della Conferenza unificata Stato-Città-Autonomie locali in data 16 novembre scorso.

Per quanto riguarda il quesito posto nell`interrogazione cui si risponde, si deve evidenziare come il decreto-legge n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito in legge 24 novembre 2006, n. 286, abbia previsto il trasferimento della partecipazione azionaria di Fintecna in Stretto di Messina spa ad ANAS. Come noto, il capitale di entrambe le società è al 100 per cento di proprietà dello Stato. Le risorse così reperite saranno destinate alle opere infrastrutturali ed ambientali in Sicilia ed in Calabria.

Queste importanti decisioni sono evidentemente finalizzate a garantire la realizzazione del programma di opere infrastrutturali di adduzione allo Stretto, rendendosi necessario rimuovere l`elemento di rigidità costituito dalla previsione della riserva legale di cui alla legge 17 dicembre 1971, n. 1158 cedendo il relativo ramo di azienda ad ANAS SpA, ferma restando la partecipazione al capitale sociale delle Regioni Sicilia e Calabria nonché di altre società controllate dallo Stato e di amministrazioni ed enti pubblici. Si vuol far riferimento in particolare alle cosiddette opere complementari, funzionali e compensative.

Si prevede, inoltre, che le risorse finanziarie inerenti gli impegni assunti da Fintecna spa nei confronti di Stretto di Messina spa per la realizzazione del collegamento stabile viario e ferroviario fra la Sicilia ed il continente – una volta che le azioni della Stretto di Messina spa possedute da Fintecna spa siano state trasferite ad altra società controllata dallo Stato – saranno attribuite al Ministero dell`economia e delle finanze ed iscritte in apposito capitolo del bilancio dello Stato denominato «Interventi per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e in Calabria», il cui utilizzo è stabilito con decreto del Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro dell`economia e delle finanze, di intesa con le Regioni Sicilia e Calabria.

L`attivazione di tale meccanismo determina il rilancio del programma infrastrutturale nell`area di collegamento tra la Regione Sicilia ed il continente attraverso la realizzazione di opere di adduzione allo stretto, senza onere alcuno per lo Stato e con notevoli implicazioni occupazionali.

È di tutta evidenza, quindi, che il Governo con la Finanziaria ha puntato soprattutto a salvaguardare quanto era irrinunciabile per la realizzazione delle infrastrutture ritenute prioritarie, e nel contempo, ha rivolto la sua attenzione a quelle misure dirette a fornire copertura ad opere che, ancorché programmate ed in fase di avanzata esecuzione, erano tuttavia prive di risorse impiegabili.

Per quanto attiene poi alla realizzazione della nuova tratta ferroviaria Torino-Lione si conferma, preliminarmente, che la stessa riveste carattere prioritario.

Relativamente ai finanziamenti europei destinati all`opera, si fa presente che il Coordinatore europeo per il progetto prioritario n. 6 (Lione-Torino-Milano-Trieste-Lubiana-Budapest), signora Loyola De Palacio, nella propria «Relazione annuale di attività» ha affermato che l`opera in questione potrebbe beneficiare, tra l`altro, di un sostegno equivalente al 20 per cento del costo della sezione trans-frontaliera franco-italiana, pari, per il periodo 2007-2013, a circa 1 miliardo di euro.

Condizione di tale finanziamento è la garanzia della autorità italiane di fare tutto il possibile – nei tempi più rapidi – per trovare soluzioni alle difficoltà incontrate nella Valle di Susa e di un sostegno pari al 10 per cento del costo totale delle sezioni di accesso francesi e italiane alle gallerie di base (pari a circa 237 milioni di euro per la parte italiana);

In relazione a quanto sopra, si fa presente che sono in corso le occorrenti valutazioni ed analisi con l`obiettivo di definire in tempi rapidi, congiuntamente alla parte francese, una proposta comune per la richiesta di finanziamento dell`opera.

Per quanto riguarda, poi le preoccupazioni espresse dallo stesso coordinatore in merito all`opposizione al progetto di una parte della popolazione della Val di Susa ed alle conseguenti ripercussioni sul calendario di realizzazione, si conferma che, proprio allo scopo di corrispondere all`impegno richiesto relativamente ai tempi di conclusione delle procedure approvative, è già in corso di affidamento lo studio di impatto ambientale dell`intera opera da parte di LTF (promotore dell`opera).

Una volta conclusa la valutazione di impatto ambientale, la Conferenza di Servizi ex articolo 81 del decreto del Presidente della Repubblica 616/77, la cui ultima riunione si è tenuta lo scorso 12 ottobre, presenti la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, i rappresentanti della Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia e della Comunità Montana Alta Valle Susa, nonché i Sindaci dei Comuni territorialmente interessati, potrà pronunciarsi in via definitiva.

A tale riguardo, preme evidenziare che il Ministero delle infrastrutture ha sempre ribadito l`assoluta rilevanza dell`opera quale occasione di sviluppo economico e sociale dei territori interessati, fornendo, in ogni caso, assicurazioni sull`inesistenza di preclusioni in merito alla possibilità di esaminare diverse ipotesi progettuali.

Per quanto attiene, infine, ai tempi di conclusione dell` iter approvativo, si prevede l`ultimazione dello studio di impatto ambientale (SIA) entro aprile 2007, la conclusione della procedura VIA entro luglio 2007 e, infine, la conclusione della Conferenza di servizi entro settembre 2007.

Nella riunione tenuta dalla Conferenza di servizi il giorno 27 novembre, è stata, quindi, decisa l`indizione, per il giorno 5 dicembre 2006, di una pre-conferenza di servizi per un primo esame dell`ipotesi di tracciato denominata «destra Dora – Val Sangone», mentre i lavori della stessa Conferenza sono stati aggiornati al 15 dicembre 2006 per l`avvio della discussione sulle opzioni di tracciato poste a base dello Studio di Impatto Ambientale (SIA), affidato da LTF in data 24 novembre 2006.

Si fa presente, infine, che, in occasione del vertice italo-francese dello scorso 24 novembre, è stata sottoscritta dal Ministro delle infrastrutture e dal Ministro francese des transports, de l`Equipernent, du Tourisme et de la Mer una lettera congiunta di richiesta di un contributo finanziario comunitario per la sezione transfrontaliera del progetto Torino-Lione pari a 1.000 Meuro per il periodo 2007-2013, in aderenza, peraltro, alle proposte di sostegno comunitario formulate dal Coordinatore europeo per il progetto prioritario n. 6 (Lione-Torino-Milano-Trieste-Lubiana-Budapest), signora Loyola De Palacio, nella propria «Relazione annuale di attività».

Il Ministro delle infrastrutture: Antonio Di Pietro.

 Questa storia è stata letta 3598 volte

La Spoon River dei braccianti

Il libro
La Spoon River dei braccianti

Otto eroi, italiani e no, uomini e donne.
Morti nei campi per disegnare un futuro migliore. Per tutti.
Figure da cui possiamo imparare, non da compatire.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su email
Condividi su whatsapp

Laterza editore

Lo sfruttamento nel piatto

Le filiere agricole, lo sfruttamento schiavile e le vite di chi ci lavora


Nuova edizione economica a 11 €

Lo sfruttamento nel piatto

Ricominciano le presentazioni del libro! Resta aggiornato per conoscere le prossime date