La situazione dei diritti umani in Guatemala si è sensibilmente deteriorata negli ultimi due anni a causa dell’azione di ‘gruppi clandestini’, formati da unità militari specializzate e agenti di polizia: lo afferma l’organizzazione non governativa ‘Wola–Washington office on Latin America’, nella pubblicazione intitolata “Poteri occulti nel Guatemala del dopo-guerra”, presentata questa settimana dalle autrici, Susan C. Peacock e Adriana Beltrán.
Secondo le attiviste statunitensi, il 2002 e il 2003 sono stati gli anni più violenti nel Paese centroamericano dalla fine della lunga guerra civile (1960-’96) “e questa tendenza si è mantenuta fino ai primi sei mesi del 2004”. Il testo documenta nello stesso lasso di tempo 47 denunce di attacchi attribuiti ai ‘gruppi clandestini’ contro religiosi, difensori dei diritti umani, giornalisti, dirigenti indigeni, antropologi e contadini.
Tra gli esponenti dei cosiddetti ‘poteri occulti’, il documento include l’ex-dittatore Efraín Ríos Montt, raggiunto da numerose accuse per crimini di lesa umanità durante il suo mandato, oltre a diversi generali a riposo vicini all’ex-Stato maggiore presidenziale tra cui Manuel Antonio Callejas e Otto Pérez Molina.
La settimana scorsa, dopo una missione investigativa nel Paese, la relatrice speciale della Commissione interamericana dei diritti umani Susan Villaran ha denunciato anche la “persistente impunità” di cui beneficiano i responsabili della violenza contro le donne.[FB]
Misna, 23/9/2004