KISIMAYO. Se i combattimenti in corso nel sud della Somalia non cesseranno al più presto, il Paese rischia di trovarsi a rivivere la grave crisi alimentare che lo segnò nei primi anni `90 e che portó migliaia di persone a morire di fame: l`allarme è contenuto in un comunicato diffuso ieri da Nairobi (Kenya) dal Coordinatore per gli affari umanitari delle Nazioni Unite, Maxwell Gaylard.
I combattimenti e gli scontri in corso da giorni nella zona di Kisimayo, importante città portuale del sud della Somalia, spiega Gaylard, starebbero vanificando gli sforzi degli operatori umanitari attivi nell`area, dove oltre 165.000 persone soffrono di denutrizione a causa della siccità.
Da alcuni giorni nella zona di Kisimayo si stanno affrontando gli uomini del generale Mohammed Hersi, meglio noto come `Morgan`, e quelli dell’Alleanza della valle di Juba (Jva), il gruppo armato che dal 1999 controlla Kisimayo dopo averla strappata al controllo di Morgan.
Gaylard ha sottolineato anche come gli scontri in corso nella Somalia meridionale gettino una preoccupante ombra sui colloqui di pace somali in corso in Kenya e sui lavori del neonato parlamento.
Intanto ieri anche Mogadiscio è stata teatro di scontri a fuoco, scoppiati tra elementi dello stesso clan. Secondo un primo bilancio diffuso dalle agenzie internazionali, almeno sette persone sono morte e altre 13 sono rimaste ferite in seguito alla sparatoria avvenuta nella parte settentrionale di Mogadiscio al checkpoint Sinai che si trova sulla linea verde che divide la città. Le cause della violenta sparatoria non sono ancora state chiarite. [MZ]
Misna, 23/9/2004