Ogni mese 600 ecuadoriani tentano di abbandonare il Paese, per lo più in direzione degli Stati Uniti, pagando lauti compensi ai ‘coyotes’ – come vengono chiamati i trafficanti di esseri umani – che in tal modo realizzano un giro di affari stimato in 750 milioni di dollari l’anno.
Lo afferma un ampio reportage pubblicato dal quotidiano di Quito ‘El Universo’, aggiungendo che nel 2003 il ministero degli Esteri ha emesso oltre 20.000 nuovi passaporti solo nelle province di Azuay, Canar, Loja, Morona Santiago e Zamora, regioni di cui sarebbero originari la maggior parte dei migranti.
Non esistono dati ufficiali sul numero dei clandestini che hanno tentato negli ultimi quattro anni di raggiungere gli Usa con l’aiuto dei ‘coyotes’, ma uno studio dell’ambasciata americana a Quito, citato da ‘El Mercurio’, afferma che dal 2000 a oggi tra i 234.000 e i 350.000 ecuadoriani si sono imbarcati, con destinazione Guatemala, ma in realtà diretti in territorio statunitense.
Il costo del ‘biglietto’ si attesterebbe sui 13.000-15.000 dollari: su questa base, in quattro anni i ‘coyotes’ avrebbero ricavato circa 3.500 milioni di dollari, pari alla metà delle rimesse inviate nello stesso lasso di tempo dagli immigrati regolari. [FB]
Misna, 21/09/2004