La riunione è stata interrota dal Presidente dell`Assemblea e Primo Ministro provvisorio Koirala per poter formulare un`ipotesi accettabile da tutti di quello che oramai è rimasto il nodo cruciale degli accordi: il destino della monarchia.
I “maoisti” hanno infatti affermato che in caso di accettazione da parte dell`assemblea di avviare i procedimenti per la costituzione del nuovo stato libero e repubblicano del Nepal, loro sarebbero pronti a trovare soluzioni a tutti gli altri punti nel giro di un`ora ! Compreso ovviamente il punto smilitarizzazione, gestione armi e formazione delle nuove truppe e del nuovo esercito. Altro nodo che pareva cruciale, anche per le stesse Nazioni Unite, ma sulla cui priorità potevano benissimo esserci dei dubbi. Ed infatti… E` Re Gyanendra e quello che dovrebbe essere il suo successore, Principe Paras, che da sempre, praticamente dal momento seguente al giorno del “loro” insediamento nel giugno 2001, l`obiettivo primario dei rivoltosi. E non solo di loro. Troppi fatti oscuri, troppi dubbi a fare tante tristi certezze, insopportabili ipotesi di passato e di futuro a pesare gravemente ed irrimediabilmente sul destino di quella che oramai era divenuta l`ultima ed unica discendenza.
Anche testimonianze dirette dal mondo cattolico del Nepal confermano, oltre ad un lento ma costante miglioramento delle condizioni di vita nel Nepal, la quasi impossibile evenienza di una permanenza della monarchia.
Assemblea costituente, libere elezioni, ripresa economica e di immagine, ad iniziare dal turismo, paiono oramai lì, ad un passo. Probabilmente sono già in atto. E oltre dieci anni di guerra civile, di repressioni, dittatura e grandi timori sono come non mai vicini non solo ad una loro conclusione ma anche e soprattutto ad un progetto concreto di realizzazione e sviluppo.
Non resta che stare ancora col fiato sospeso. Forse il tempo di una sola breve apnea…
Marco Banchelli
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