La ‘Oficina nacional de Estupefacentes’ colombiana ha effettuato una massiccia operazione contro il Cartello della droga di Cali, mettendo sotto sequestro gran parte delle oltre 400 farmacie della catena ‘Drogas La Rebaja’ sparse in tutto il Paese.
Gli inquirenti ritengono che le farmacie siano solo una delle numerose attività commerciali attraverso le quali, con l’aiuto di decine di parenti e prestanome, i fratelli Miguel e Gilberto Rodríguez Orejuela, un tempo i ‘re’ della droga colombiani, continuino dal carcere a riciclare denaro sporco proveniente dal narcotraffico.
“La droga non paga, prima o dopo i narcotrafficanti saranno in bolletta e senza un ‘peso’ in tasca per continuare a delinquere” ha detto Alfonso Plaza direttore dell’ufficio anti-narcotici. L’operazione, iniziata nel fine-settimana, è in corso in 22 città e 96 centri minori del Paese e occupa 3000 poliziotti e 465 procuratori.
La catena ‘Drogas La Rebaja’, di cui negli Anni ’80 i fratelli Orejuela erano formalmente i proprietari, prima di cederla ad una cooperativa formata da alcuni loro impiegati, era inserita già dal 1990 in una lista di attività commerciali che si sospettava fossero gestite da narcotrafficanti.
Tra il 1988 e il 1990, diverse farmacie erano state oggetto di attacchi dinamitardi nel pieno di una vera e propria guerra tra i Cartelli della droga di Cali e Medellín, quest’ultimo guidato allora da Pablo Escobar, morto nel dicembre 1993. I fratelli Orejuela, considerati un tempo i ‘padroni’ del traffico di cocaina negli Usa, vennero arrestati nel 1995; da allora il loro Cartello sarebbe stato rimpiazzato, al pari di quello di Medellín, da 380 ‘cartelli minori’ (‘cartelitos’). Di Gilberto, il maggiore degli Orejuela, gli Stati Uniti hanno chiesto l’estradizione. [FB]
Misna, 20 settembre 2004