E` stata revocata la scorta assegnata lo scorso marzo a Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe, assassinato dalla mafia l`8 gennaio 1993 a Barcellona
Pozzo di Gotto (Messina). “Non mi è stata spiegata la motivazione di questa scelta – ha commentato la donna allágenzia Ansa. Quel che é certo è che da oggi abbandono ogni impegno antimafia: non faccio più nulla per uno Stato che non sa tutelare i suoi cittadini”. “
Le misure di sorveglianza erano state assegnate ad Alfano in seguito alle minacce subite. Due motociclisti l`avevano affiancata mostrandole una pistola e alcuni sconosciuti erano entrati nella sua casa di Palermo. “La Finanza a cui era stato affidato il servizio scorta – ha spiegato Sonia Alfano – mi ha comunicato la sospensione della misura. Immagino che il Comitato per l`Ordine e la Sicurezza Pubblica non abbia rinnovato la vigilanza ma nessuno si è preso la briga di dirmi perché”. “Ho già pagato un prezzo troppo alto – ha aggiunto – Ho tre bambini e ora ho paura. Lascio tutto: dall`attività contro la criminalità organizzata che ha indotto la dda di Messina ad ascoltarmi più volte, alle battaglie per avere chiarezza sui tanti punti oscuri dell`omicidio di mio padre”.
Immediata la reazione di alcune organizzazioni antimafia nazionali. La Fondazione Caponnetto ha definito “gravissima”la decisione della Prefettura di Palermo. “Ci sono molte scorte e tutele inutili e di rappresentanza – aggiunge la fondazione in una nota – che vengono lasciate e si tolgono le forme minime di protezione a chi quotidianamente combatte contro la mafia nella zona di Messina“. La fondazione ha chiesto al Prefetto di Palermo di intervenire al piu`. “Lasciare sola Sonia Alfano – conclude la nota – significa lanciare un messaggio rassicurante alla mafia. Non abbiamo bisogno di un altro caso Biagi“.
Solidarieta`a Sonia Alfano e` stata espressa dalla Redazione di AntimafiaDuemila e dal Comitato liberi cittadini Rita Borsellino di Barcellona Pozzo di Gotto. Il portavoce del comitato barcellonese, Tindaro Bellinvia, ha aspramente criticato la “mancanza di correttezza istituzionale mostrata dalla Prefettura di Palermo e dagli organi preposti alla sicurezza di Sonia Alfano”.
“In un momento così delicato per Barcellona – prosegue Bellinvia – con gli ispettori ministeriali a lavoro per preparare una relazione sullo “stato di salute” del nostro Comune che potrebbe portare alla scioglimento della Giunta e del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, invitiamo il governo a mandare segnali chiari e univoci di attenzione e fermezza verso questo lembo di Sicilia massacrato da decenni di dominio mafioso e di malgoverno. Invitiamo, inoltre, Sonia a non desistere nel suo impegno nella lotta alla mafia e alle illegalità. La incoraggiamo nella giusta battaglia per conoscere fino in fondo la verità sul delitto di suo padre”.
“Ci impegnamo insieme a tutte le persone di buona volontà di Barcellona e del suo comprensorio a farle sentire la nostra vicinanza e solidarietà, convinti che non sarà una disattenzione del governo a fermare quel movimento di liberazione dal fenomeno mafioso che con alti e bassi è presente da anni ma che negli ultimi mesi ha conosciuto momenti di forte intensità e visibilità grazie a conferenze, dibattiti, fiaccolate, che hanno visto Sonia Alfano in prima fila nel denunciare l`arroganza delle cosche barcellonesi e la loro capacità di infiltrazione nelle istituzioni”.
Redazione di Terrelibere.org