Quelli del Ponte

Raffaele Lombardo, il Ponte sullo Stretto ed i messinesi

Daniele Ialacqua
  La manifestazione a favore del Ponte sullo Stretto tenutasi a Messina il 5 giugno colpisce per la pochezza dei contenuti e delle conoscenze sulla tematica Ponte; l’arroganza degli organizzatori; il vuoto sicilianismo duro a morire, espresso dai leaders politici partecipanti; l’assenza dei messinesi.
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Quest’ultimo aspetto non è stato “stranamente” sottolineato dai quotidiani siciliani, eppure per chi ha come noi assistito alla “marcia dei catanesi” ne ha notato subito l’aspetto addirittura grottesco. Eccezion fatta per lo striscione iniziale ed un piccolo lenzuolo del sindacato di un neo deputato regionale dell’MPA , la parola “Messina” non appariva infatti in nessun cartello, striscione, slogan della manifestazione. Assenti fisicamente inoltre, oltrechè i cittadini messinesi, anche i politici messinesi favorevoli al Ponte (consiglieri comunali, provinciali, rappresentanti istituzionali) che probabilmente hanno colto la speculazione politica di un Movimento che arriva tardivamente sulla scena del dibattito sul Ponte e lo fa pesantemente e goffamente. Lo dimostra il fatto, ed ecco la pochezza dei contenuti e le scarse conoscenze sull’argomento, la mancanza di un qualsiasi documento di base alla manifestazione che affrontasse in maniera seria la tematica Ponte dal punto di vista tecnico, trasportistico, economico, ambientale, sociale, politico.

Si è preferito dare spazio a rivendicazioni ed affermazioni ormai datate e superate, del tipo “Il ponte non costerà una lira allo Stato” (Lombardo), oppure “Il ponte risolverà i problemi occupazionali dei giovani della Sicilia e della Calabria” (Scapagnini), che neanche la Società Stretto di Messina ed i più radicali fautori del Ponte dicono più da diverso tempo a Messina in quanto incalzati da tempo da un Movimento di opposizione al Ponte che li ha costretti ad essere più chiari e precisi nelle loro affermazioni pontiste. Lombardo rivendica oggi il diritto dei siciliani a dire la propria sul Ponte e Musumeci addirittura chiede, buon ultimo, un referendum consultivo, dimostrando di non sapere entrambi che a non far esprimere i siciliani e le comunità locali è la cosiddetta legge obiettivo, varata dal governo Berlusconi, che ha inserito il Ponte e tante altre opere pubbliche, nell’elenco di quelle opere strategiche d’interesse nazionale, consentendo di scavalcare enti locali, comunità locali, le precedenti procedure di valutazione d’impatto ambientale, ecc… Qual è la battaglia che hanno condotto l’MPA ed i suoi alleati contro una legge, quella obiettivo, che limita fortemente quelle autonomie che Lombardo ed i suoi dicono di difendere?

L’MPA ed i suoi alleati conoscono così poco la problematica Ponte e vi arrivano così tardi, che non si sono preoccupati neanche di spendere una parola, ad esempio, su come eventualmente mitigare gli impatti negativi del Ponte sul territorio e la comunità dell’area dello Stretto, tema su cui i pontisti messinesi si sono negli ultimi tempi spesi tantissimo al punto da chiedere una legge speciale per Messina (ne avrà informato i catanesi l’MPA?). Probabilmente degli effetti negativi su Messina e Calabria per l’eventuale costruzione del Ponte non interessa niente agli organizzatori che preferiscono essere invece in prima linea per ricevere gli eventuali e presunti benefici di tale mega-opera. Cosa direbbero l’MPA ed i suoi alleati se i messinesi decidessero di manifestare nel siracusano per chiedere la costruzione dell’inquinante rigassificatore, contro cui si è espresso Lombardo ed i suoi, sol perché porta soldi pubblici e lavoro in Sicilia?

Ancora: se fossero stati veramente e correttamente informati i partecipanti alla manifestazione, probabilmente non vi sarebbero stati coloro che con orgoglio facevano vedere uno striscione con scritto “Licata vuole il Ponte”, perché solo un vuoto sicilianismo duro a morire, che vuol far credere ai siciliani che tutti abbiamo gli stessi interessi e gli stessi valori, interessi e valori che ovviamente ci indicano i capopopolo di turno, solo quell’ideologia sicilianista può far dire a quei licatesi che è più importante per loro il Ponte sullo Stretto e non potenziare le ferrovie, le strade, le autostrade, i porti siciliani in modo che non sia più necessario perdere 6 ore di vita in treno e forse di più in macchina, per raggiungere la loro città da Messina! Che il sicilianismo dell’MPA tuteli poi gli interessi dei siciliani lo dimostra del resto l’alleanza con la Lega Nord che come tutti sanno ha a cuore la Sicilia ed il Sud!

Sarebbero tante le cose da dire su di una manifestazione che al di là dei numeri che si sono fatti dei partecipanti, che conferma l’idea di chi dice che la matematica è una opinione, ha dimostrato in realtà come sia sempre più urgente chiudere definitivamente la questione Ponte e che il governo dia seguito a quanto scritto nel proprio programma elettorale, ovvero sospensione delle procedure del Ponte ed avvio di una seria politica di sviluppo economico e sociale per l’Area dello Stretto, per la Sicilia e per il Sud.

Intanto chiediamo al sindaco di Messina e all’Assessore alla Trasparenza ed alla legalità di cancellare l’associazione Obiettivo Ponte dal sito del Comune. Chiunque si colleghi al sito internet del Comune di Messina può infatti notare che sulla Home page, la pagina principale del sito, vi è un richiamo al tema del Ponte sullo Stretto. Cliccando sull’immagine del Ponte appaiono i documenti della Commissione comunale di studio sulla responsabilità sociale dei territori e dell’Associazione Obiettivo Ponte.

Considerato che quest’ultima associazione ha dichiarato di essere favorevole all’opera al punto di sfilare in prima fila nel corteo pro Ponte del 5 Giugno scorso, visto che il sito è istituzionale e considerato altresì che l’amministrazione comunale ha espresso la sua avversità a tale opera, vanno rimossi dal sito del comune di Messina i documenti dell’associazione Obiettivo Ponte o, in subordine, di aggiungere tutti i documenti di tutte le associazioni che a Messina hanno espresso la propria contrarietà o il proprio favore all’opera.

Messina, 7 giugno 2006

Daniele Ialacqua – Legambiente Messina

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