Il contratto stipulato dalla società Stretto di Messina e il contraente generale, prevede infatti penali a carico di Stretto di Messina per l`interruzione dei lavori solo dopo l`apertura dei cantieri. Non è invece prevista alcuna penale per il recesso dal contratto per la mancata approvazione del progetto definitivo o del successivo progetto esecutivo.
Non è prevista alcuna penale, nell`ipotesi di recesso dal contratto per mancata approvazione da parte della società Stretto di Messina e/o del Cipe del progetto definitivo e successivamente del progetto esecutivo per cause non imputabili al Contraente Generale. Quest`ultimo può pretendere il pagamento delle opere eseguite, il rimborso delle spese sostenute ritenute congrue. In particolare per il contratto, il corrispettivo per la progettazione definitiva è di 66 milioni di euro e per il progetto esecutivo 56 milioni.
Nessuna penale è inoltre prevista se il recesso da parte dello Stretto di Messina avviene in caso di modifiche sostanziali del progetto definitivo o esecutivo non coerenti con l`offerta presentata, in ordine all`opera, ai tempi ed ai costi. L`eventualità che la società Stretto di Messina sopporti delle penali è limitata quindi al caso in cui i cantieri siano già stati aperti e in cui i lavori siano interrotti per cause non attribuibili al contraente generale. In quel caso la penale è del 10% sulla parte non ancora realizzata dell`opera e fino ai 4/5 del valore del contratto. Considerato che il valore del contratto è di 3,9 miliardi di euro, in quel caso la penale massima sarebbe di 300 milioni di euro circa.
Intanto si registra una nuova flessione a Piazza Affari per il titolo Impregilo dopo le dichiarazioni dei neoministri Alessandro Bianchi (Trasporti) e Pecoraro Scanio (Ambiente) sull`opportunità di costruire il Ponte sullo Stretto. Le azioni della principale società di costruzione italiana, capofila della cordata di imprese General Contractor per la costruzione dell`opera, hanno perso stamani l`1,77% del loro valore.
Redazione Terrelibere.org