Nonviolenza

Rete Lilliput avvia la Campagna `Tesorerie disarmate`

Rete di Lilliput
  La Rete di Lilliput promuove una campagna di pressione per l’inserimento nei prossimi bandi per le gare d’appalto per le tesorerie degli enti locali e pubblici non territoriali di una voce relativa al finanziamento del commercio di armi.
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La Campagna “Tesorerie Armate” è rivolta in particolare verso quegli enti locali d’Italia che da diversi anni compiono dichiarazioni ed azioni concrete volte al sostegno dell’ideale della pace. Con la seguente proposta Rete di Lilliput vuole offrire alle istituzioni la possibilità di dimostrarsi una volta di più attente e sensibili di fronte ai problemi che affliggono altri paesi del mondo, in particolare sulla piaga delle guerre.

La Rete di Lilliput è convinta che un’azione efficace per cancellare la guerra dalla storia sia l’interruzione dei canali attraverso i quali le armi dai Paesi industrializzati, nei quali vengono prodotte, arrivano nelle zone di conflitto, finendo nelle mani di governi belligeranti, fazioni o, peggio ancora, gruppi terroristici. Autorizzati dalla legge italiana diversi istituti bancari operanti sul territorio nazionale, compreso quello trentino, offrono i loro servizi ad imprese e governi coinvolti in questo mercato. Certamente il comportamento delle banche, pur essendo legale, non può definirsi moralmente virtuoso. Come cittadini attenti riteniamo che le nostre istituzioni, amanti della pace, dovrebbero intrattenere rapporti di servizio con enti che il meno possibile si muovono in direzione contraria rispetto allo spirito che anima le istituzioni stesse. Crediamo, inoltre, che gli enti pubblici abbiano il dovere e l’onore di promuovere gli ideali dei cittadini anche nell’impresa privata.

La Rete di Lilliput propone pertanto che, nell’impossibilità di disincentivare gli istituti bancari che si prestano ad effettuare transazioni finanziarie legate al commercio di armi considerato lecito dalla legge, la Provincia e gli altri enti pubblici territoriali del Trentino, incentivino quelle stesse banche ad operare in modo virtuoso. La proposta si sostanzia nell’inserire una voce relativa al finanziamento del commercio di armi, nei prossimi bandi per le gare d’appalto per le tesorerie comunali, provinciali e, per quanto di loro competenza, degli enti pubblici non territoriali.

Ci pare opportuno segnalare come iniziative analoghe sono già realtà in altre parti d’Italia. Il comune di Pavia, per esempio, nel bando per la tesoreria comunale (periodo 1/1/2004 – 31/12/2007) ha inserito tra i criteri di aggiudicazione il seguente punto:

10. Volume transazione bancaria in materia di esportazione – importazione e transito di materiale di armamento come definito dall` art. 2 della legge 185 del 09/07/1990.

PUNTI 3

Punti 3 a favore degli istituti di credito che nell’ultimo biennio (2001-2002) non abbiano effettuato transazione bancaria in materia di esportazione – importazione e transito di materiale di armamento come definito dall’art. 2 della legge 185 del 09/07/1990. Punti 0 per gli istituti di credito che abbiano effettuato transazione bancaria in materia di esportazione – importazione e transito di materiale di armamento come definito dall’art. 2 della legge 185 del 09/07/1990.

La Rete di Lilliput confida nel fatto che l’idea qui presentata sia solo un primo passo verso una riconsiderazione del criterio dell’offerta “economicamente” più vantaggiosa. Tale avverbio non deve essere necessariamente interpretato in termini strettamente monetari.

Una amministrazione lungimirante potrebbe seriamente valutare l’opportunità di attribuire nelle gare per servizi economico-finanziari un maggiore punteggio per le offerte tecniche degli istituti di credito che concedono condizioni favorevoli di credito nei confronti delle piccole e medie imprese, dei soggetti no-profit o ad associazioni onlus e che considerano anche l’elemento della compatibilità ambientale come condizione necessaria per il finanziamento di attività ed iniziative. Nell’attribuzione dei detti punteggi dovrebbero essere considerati come elementi negativi: l’avere sede o appartenere ad holding con sede in Stati riconosciuti come paradisi fiscali, l’aver subito condanne per violazione dello Statuto dei lavoratori o delle norme anti-riciclaggio, per posizione dominante, per pubblicità ingannevole. Un’amministrazione attenta all’eticità delle proprie scelte economiche dovrebbe impegnarsi ad attivare i propri eventuali rappresentanti nei consigli di amministrazione delle fondazioni bancarie o società finanziarie allo scopo di sensibilizzare le stesse istituzioni in direzione di un’etica nel settore finanziario, nonché valutare la fattibilità tecnica di una campagna di sensibilizzazione al risparmio etico e di forme di sostegno dell’imprenditoria sociale.

Siamo certi che gli enti pubblici che ci rappresentano, saranno concordi con noi nel considerare come questa proposta sia un passo fattibile e concreto per la diffusione della mentalità per la pace, che è mattone indispensabile per la costruzione di una società realmente democratica.

Da registrare i primi risultati della Campagna “Tesorerie Armate” che nel Comune di Pavia ha dato vita a un bando di gara che comprendeva la voce relativa al finanziamento dell`esportazione di armi. Il bando approvato e una sintesi delle azioni avviate sono disponibili sul sito del Nodo di Pavia della Rete di Lilliput

Sul sito della Campagna “Banche Armate” è possibile scaricare il possibile ordine del giorno e mozioni da sottoporre nei vari enti locali.

GLT nonviolenza della Rete di Lilliput

Per informazioni: Andrea Trentini

Tel. 338 3400211 – email:

andrea.trentini@lillinet.org

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