Nord- Sud

L`Italia taglia fondi alla cooperazione: questa la linea dell`Europa solidale?

Luisa Morgantini
  L`Italia decreta la morte della cooperazione. L`Europa solidale deve ribadire il suo secco NO.
Condividi su facebook
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su print

A seguito della drastica riduzione dei fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo da parte del Governo italiano con l`approvazione della Legge Finanziaria 2006, la scorsa settimana siamo venuti a conoscenza che il Ministero degli Esteri si starebbe preparando a effettuare un imponente taglio dei contributi volontari italiani alle maggiori agenzie delle Nazioni Unite (UNDP, UNFPA, UNICEF, UNHCR, UNRWA, FAO,ecc), che verrebbe a ridurre l`ammontare totale dei fondi italiani destinati al multilaterale a meno di quanto alcuni paesi europei hanno destinato ad una sola agenzia della Nazioni Unite nel 2005.

Per questo, come Membro del Parlamento Europeo e Presidente della Commissione Sviluppo, mi sembrava doveroso presentare un`interrogazione scritta prioritaria indirizzata al Consiglio dell`Unione Europea per sapere come viene giudicata tale misura e se esistono in Europa misure analoghe da parte di altri governi.

La posizione del Governo italiano sulle politiche della cooperazione e dello sviluppo non sono compatibili con l`idea di un`Europa solidale e che sia all`avanguardia, come più volte ha dimostrato di essere, su quegli stessi temi.

Il Governo italiano si era impegnato ad aumentare la quota del PIL destinata agli aiuti pubblici allo sviluppo fino allo 0,33% nel 2006. Nel 2004 l’Italia ha destinato solamente lo 0,15% del Pil agli aiuti. Nella finanziaria 2005 si sono stanziati fondi solo per un misero 0,11%. Con questi ultimi tagli (circa 52 milioni di euro) alla cooperazione multilaterale ed al sistema delle Nazioni Unite, in particolare, abbiamo definitivamente perso ogni credibilità all’estero, il che è davvero preoccupante. Non vorrei che anche Bruxelles perdesse di credibilità.

Inoltre mi sembra assurdo che il Governo continui preferire spendere i soldi pubblici per la missione italiana in Iraq, e non per gli aiuti pubblici allo sviluppo o appunto per finanziare l’operato di agenzie del sistema delle Nazioni Unite. Nemmeno gli impegni presi a livello internazionale, con la firma della dichiarazione delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio, e solo quest’estate, con la firma del nuovo progetto di sviluppo per l’Africa al G8 di Gleaneagles, sono serviti a qualcosa. Il taglio dei finanziamenti volontari proprio a quelle agenzie delle Nazioni Unite – quali Acnur, Unicef, Fao, Undp – il cui operato ha un impatto diretto nella lotta alla povertà mi sembra decisamente inaccettabile.

L`Europa deve dire se tali misure rappresentano un punto di vista condiviso dai 25 in materia di cooperazione e aiuti allo sviluppo, oppure se si tratta dell`ennesima noncuranza, del disinteresse, totale e cronico, del governo Berlusconi per il tema della cooperazione per i più poveri del pianeta”.

Luisa Morgantini, Presidente della Commissione sviluppo al Parlamento Europeo, Bruxelles, 01.03.06

 Questa storia è stata letta 3706 volte

La Spoon River dei braccianti

Il libro
La Spoon River dei braccianti

Otto eroi, italiani e no, uomini e donne.
Morti nei campi per disegnare un futuro migliore. Per tutti.
Figure da cui possiamo imparare, non da compatire.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su email
Condividi su whatsapp

Laterza editore

Lo sfruttamento nel piatto

Le filiere agricole, lo sfruttamento schiavile e le vite di chi ci lavora


Nuova edizione economica a 11 €

Lo sfruttamento nel piatto

Ricominciano le presentazioni del libro! Resta aggiornato per conoscere le prossime date