Questa nuova forza militare Europea avrà quindi il preciso compito di agire nei contesti sanguinosi delle cosiddette “guerre umanitarie” e sarà il nuovo strumento per esportare la “democrazia occidentale” e la “libertà duratura” nelle varie regioni del globo.
Questa Gendarmeria sarà composta solamente dalle forze di polizia militarizzata di alcuni paesi Europei, quindi non le semplici forze di polizia ma i reparti militari con compiti e addestramenti di guerra.
A coinvolgere le proprie forze nella Gendarmeria Europea sin dalle prime fasi sono poi solamente 5 Paesi (Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda) e a farne parte sono alcuni tra i reparti di polizia militarizzata più noti per la loro brutalità: dalla Gendarmeriè Francese protagonista recentemente della repressione delle proteste nelle banlieus, alla Guardia Cìvil Spagnola, fino ai Carabinieri nostrani, quelli di Genova, della Val di Susa, che hanno ucciso Carlo Giuliani e “annichilito” iracheni.
Costruire una forza Europea di polizia militarizzata fa parte della volontà dei governi europei di essere sempre più presenti sui vari scenari della guerra globale e del business per il controllo delle risorse e della ricostruzione.
Ma la Gendarmeria Europea non ha solo compiti “internazionali”; si addestrerà ogni anno a Saint Astier in Francia:148 ettari di terreno collinoso dov’è ricostruita, come in un set cinematografico, una vera e propria città. Fra negozi, piazze e stradine – in un contesto simile a quello di un qualsiasi centro occidentale – vengono sperimentate tecniche di guerriglia urbana, viene affinato l’uso di lacrimogeni, ci si prepara a reagire all’uso di bombe a mano. Secondo una tecnica organizzativa consolidata, gli agenti da addestrare simulano di essere manifestanti, con tanto di fazzoletti al collo e caschi in testa. Tutti agenti, di diverse nazioni, per settimane gli uni contro gli altri, ad apprendere l’arte della guerriglia.
All’interno della Caserma “Chinotto” di Vicenza il quartier generale della Gendarmeria Europea andrà ad aggiungersi al Centro di Eccelenza per le Stability Police Units (COESPU), l’isitituto finalizzato all’addestramento di istruttori di polizia con status militare provenienti in prevalenza da Paesi in via di sviluppo. Questo vuol dire che nei prossimi cinque anni al centro del COESPU si addestreranno 3.000 ufficiali e sottufficiali provenienti ad esempio da Camerun, Giordania, Senegal, che ritorneranno ai loro Paesi a costituire le forze di polizia locali del tipo “carabinieri/gendarmerie”.
A comando di questa “scuola” c’è il generale di brigata dei carabinieri Leonardo Leso, lo stesso che a Genova durante il G8 era comandante del quartier generale alla Fiera, dove stavano i mezzi dei plotoni di P.zza Alimonda, lo stesso che era comandante del Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”, lo stesso che vanta una lunga esperienza nelle missioni in Somalia, Bosnia e in Kossovo.
Non possiamo accettare che tutto questo passi sotto silenzio, a tutto questo noi vogliamo urlare il nostro più totale dissenso e la volontà e determinazione di opporci alla trasformazione della nostra città in un centro strategico-gestionale e di adddestramento per l’esportazione dell’orrore della guerra globale.
Infatti la Gendarmeria Europea e il Coespu si andranno ad aggiungere a Camp Ederle, la base Usa da cui partono i parà per l’Afghanistan e l’Iraq, al deposito di armi più o meno legali di Lerino, ai missili nucleari nascosti per anni nei colli Berici fino alla recente concessione di gran parte dell’aereoporto civile Dal Molin all’esercito americano con l’arrivo di altri 2500 militari e la costruzione di un altro villaggio americano.
Resisteremo a chi ci vorrebbe”embedded”, silenziosi e conniventi con chi organizza nuovi miliziani per proseguire le aggressioni e le speculazioni nelle varie parti del mondo.
Giovedi 19 Gennaio abbiamo contestato l’inaugurazione della Gendarmeria Europea perchè non vogliamo delle milizie europee pronte ad esportare la guerra globale spacciandola per “operazioni di pace e di polizia militare internazionale” e perchè vogliamo che Vicenza diventi una città libera, aperta e solidale e non un territorio di servitù militare.
Nuovo Capannone Sociale
Associazione Ya Basta! Vicenza
Coordinamento Studentesco Vicenza
Coordinamento Liberazone Altovicentino
Cantieri Monteciorock
Rassegna stampa
Da un accordo tra Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda nasce la gendarmeria europea. Sarà comandata dai carabinieri e avrà la base a Vicenza
Il presidente di turno Ue: “E` una pietra miliare”
A margine del vertice informale dei ministri della Difesa dell`Ue che si è tenuto a Noordwijk in Olanda il 17 settembre, cinque paesi membri, Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda, hanno siglato un accordo che segna la nascita della gendarmeria europea. Un primo nucleo di polizia militare, battezzato “Eurogendfor”, a cui potranno aderire in seguito tutti gli altri paesi, nella logica delle “cooperazioni rafforzate”.
Saranno 800-900 i gendarmi europei attivi dal 2005, che progressivamente saliranno a 3.100, con quartier generale a Vicenza, nella caserma Chinotto, attuale scuola allievi brigadieri dell`Arma, e verranno impiegati nella “gestione delle crisi”. Nasce così una forza di reazione rapida in grado di intervenire in un tempo massimo di 30 giorni in zone dove è impegnato militarmente l`imperialismo europeo. La gendarmeria sarà alle dirette dipendenze dell`Ue, ma potrà rispondere a chiamate dell`Onu, della Nato o dell`Osce a seconda del cappello imperialista dell`intervento. Per il ministro della Difesa olandese Henk Kamp, presidente di turno del vertice, l`accordo a cinque è “una pietra miliare” nello sviluppo delle strutture di sicurezza Ue.
Nonostante la gendarmeria l`abbiano inventata i francesi e nel 2003 era stato proprio il ministro francese Michelle Alliot-Marie a proporne una a carattere europeo, ad avere partita vinta su tutta la linea è stata l`Italia. Oltre alla sede, il comando spetterà ai carabinieri. Questo anche perché il modello di struttura prescelto è stato la Msu, Multinational Specialized Unit, che è ormai da anni il fiore all`occhiello imperialista e guerrafondaio dei carabinieri italiani. Sono costoro gli specialisti dell`”ordine pubblico” nelle “situazioni di crisi”. Le Msu sono attualmente tre: una in Bosnia, una in Kosovo e una in Iraq, a Nassiriya. Tutte comandate dai carabinieri ma a seconda dei casi formate anche da rumeni, portoghesi, estoni, ungheresi, sloveni e austriaci.
“L`istituzione di questa nuova forza è molto importante per l`Italia – ha affermato l`ammiraglio Giampaolo Di Paola, comandante dello Stato maggiore della Difesa – per due motivi. Il primo ci riguarda direttamente. L`intesa testimonia che le Forze armate del nostro Paese sono protagoniste in ambito europeo, ma nello stesso tempo permette loro di crescere confrontandosi con i vari partner del continente; tutto ciò si colloca appieno nel progetto di riforma delle Forze armate. Il secondo motivo è che non a caso è stata scelta Vicenza come quartier generale della forza. Ciò sta a testimoniare quanto grande sia la stima a livello europeo, ma non solo, nei confronti delle Forze armate italiane”.
Il ministro della Difesa Martino, gongolante, ha dichiarato che la nuova forza europea servirà ad assistere le missioni in tutte le loro fasi di svolgimento, sia in quella iniziale, più propriamente militare, sia in quella “intermedia” del “mantenimento della sicurezza”, sia nella “fase finale del trasferimento dei poteri alle autorità civili locali”. “è un passo avanti importante – ha proseguito Martino -. L`Europa della difesa ha dimostrato di fare sul serio. Di un contingente come questo oggi si ha bisogno in tutte le missioni internazionali. è un successo che dà corpo concretamente all`idea di una difesa comune”.
Ma in Olanda i ministri della Difesa dell`Ue hanno fatto un altro passo avanti sul terreno del potenziamento militare della superpotenza europea. I quattro maggiori paesi Ue, Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia, hanno infatti perorato la causa dei “Battle-group”, le unità di intervento rapido interforze, precisando la loro intenzione di allestire il maggior numero di queste unità che sono composte da 1.500 uomini in grado di essere impiegati fuori continente in tempi rapidissimi. Martino ha anche firmato con i suoi colleghi di Ungheria e Slovenia una lettera d`intenti per la creazione di una “Battle-group” a tre con questi paesi e ha annunciato che si sta “studiando a fondo la costituzione di un gruppo di reazione rapida esclusivamente nazionale”. Per quanto riguarda un terzo gruppo anfibio, gli imperialisti italiani stanno lavorando con Spagna, Portogallo e Grecia. Il ministro della Difesa tedesco Peter Struck, a nome della presidenza del vertice, ha affermato che anche Francia, Germania e Gran Bretagna realizzeranno tre “Battle-group” ciascuno e questo consentirà di raggiungere e probabilmente di superare l`obiettivo, nove unità d`intervento rapido interforze, che era stato fissato per il 2007.
L`imperialismo europeo, insomma, va alla carica, per non essere secondo agli Usa nella difesa dell`espansione dei suoi monopoli in tutto il mondo.