Vince la libertà terapeutica del “vaccino libero”. Da oggi anche i genitori pugliesi potranno evitare ai propri figli le tre profilassi obbligatorie previste dalla legge (antipolio, difto-tetano ed epatite b) senza correre il rischio della limitazione della patria potestà.
La violazione degli articoli del codice civile 330 secondo il quale “il giudice può pronunziare la decadenza dalla potestà quando il genitore viola o trascura i doveri ad essa inerenti” e 333 “quando la condotta di uno o di entrambi i genitori non è tale da dare luogo alla pronuncia di decadenza prevista dall’articolo, ma appare comunque pregiudizievole al figlio, il giudice, secondo le circostanze, può adottare i provvedimenti convenienti e può anche disporre l’allontanamento di lui dalla residenza familiare ovvero l’allontanamento del genitore o convivente che maltratta o abusa del minore…” avrebbe potuto causare non poche noie ad entrambi i genitori, perché il giudice o un tutore avrebbe potuto sostituirsi a mamma e papà per sottoporre i bambini alla discussa puntura.
Ma, per logica conseguenza del pronunciamento della Corte d`appello di Lecce, le famiglie potranno decidere secondo la propria coscienza. Il PM ha ribadito fino in fondo la necessità della vaccinazione obbligatoria. Sulle vaccinazioni, infatti, ci sono due teorie di pensiero. Quella della legge italiana che prevede l`obbligo della profilassi per arginare eventuali epidemie, mortali in tempi ormai remoti, e quella di alcuni genitori dissidenti, secondo i quali la vaccinazione sarebbe una “pratica”, più “pericolosa che vantaggiosa” in una società in cui il benessere alimentare e lo sviluppo della sanità hanno in gran parte debellato i focolai virali.
Le famiglie di Taviano erano rappresentate dall’Avv. Carlo Madaro che ha depositato all’udienza del 02/11/05 documenti, studi, sentenze per dimostrare l`inutilità della pratica. La decisione della speciale sezione minorile è arrivata dopo che le Asl di competenza avevano segnalato alla Procura per i minorenni i genitori inadempienti, entrambi di Taviano.
I giudici minorili avevano ritenuto di dover applicare alla lettera la legge per le presunte violazioni al codice civile e ad emettere decreti di “affievolimento necessario della patria potestà limitatamente all`atto vaccinale. Il collegio non ha potuto far altro che disporre la revoca dei provvedimenti e ripristinare la patria potestà dei genitori anche relativamente alla libertà di scelta sulle vaccinazioni. E’ quanto sancito dalla sentenza di oggi.
Trattasi di una battaglia per il riconoscimento del principio della “Libertà Di Cura” e della libera scelta della terapia come prosecuzione delle iniziative a suo tempo assunte come Pretore di Maglie a favore della famosa terapia Di Bella.
Lecce, 13 dicembre 2005.