Gli agenti sono stati avvisati dai piccoli amici delle vittime, che hanno condotto la polizia sul luogo della tragedia, una delle grandi condutture che sboccano su un canale nel centro della città, dove i ragazzi erano soliti trascorrere la notte.
Secondo la ricostruzione effettuata dal comandante regionale di polizia, Extra Benson Nyeko, ignoti hanno appiccato il fuoco ai ripari sotto i quali dormivano i giovani, per poi darsi alla fuga indisturbati; le vittime avrebbero cercato di scappare, ma le alte fiamme glielo avrebbero impedito.
Erano piccoli ‘emigranti’: due di essi due provenivano da Masaka, nel sud, uno dalla località meridionale di Mbarara e un altro dalla regione settentrionale del West Nile, mentre degli ultimi due è ignota la provenienza. Secondo uno studio dell’‘Uganda Youth development link’, finanziato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in un paese come l’Uganda con il 51% della popolazione sotto i 18 anni ci sono attualmente circa 20.000 bambini di strada, che però potrebbe arrivare a 36.000 nel 2015.
L’esistenza di questo fenomeno, segnalata dagli inizi degli anni Settanta, è dovuta a varie cause tra cui conflitti armati interni, malattie come l’Hiv/Aids, mancanza di istruzione, di servizi adeguati e povertà intrinseca. Sempre secondo lo studio dell’‘Uganda Youth development link’, la maggior parte dei bimbi vive a Kampala, ma anche nelle altre principali città come Mbale, Busia, Fort Portal, Jinja, Lira e Mbarara.
[LM] – UGANDA 12/12/2005