Dagli anni Ottanta in poi, i piani finanziari messi a punto per contenere il deficit del paese hanno reso indirettamente più difficile per molte famiglie allevare i propri figli, che quindi vengono mandati al lavoro in tenera età.
Uno dei dirigenti del Naptip, Godwin Morka, ha segnalato due esempi di grave sfruttamento dei minori: a Ipokia, nello Stato nigeriano di Ogun, i bambini vengono utilizzati per spaccare pietre nel ‘bush’ (foresta), mentre nello Stato di Ondo sono impiegati nelle piantagioni di cacao.
In Nigeria, ha aggiunto Morka, il traffico di esseri umani è un crimine estremamente organizzato e ha “varie dimensioni”, perché il paese funge sia da fornitore di manodopera – con bambini inviati all’estero, in paesi come Belgio, Arabia Saudita e anche in Italia – sia da luogo di ‘accoglienza’ per migliaia di minori provenienti da altre parti dell’Africa e destinati a lavori domestici o sfruttamento sessuale.
Tuttavia il Naptip sottolinea che negli ultimi anni ha contribuito a portare in tribunale diversi trafficanti e a fornire consulenza e riabilitazione a centinaia di vittime.
[LM] – NIGERIA 22/11/2005