Conflitti dimenticati

Nepal: opposizione e ribelli si accordano per risoluzione conflitto

Agenzia Misna
  L’opposizione politica nepalese e i ribelli maoisti hanno fatto sapere oggi di aver raggiunto un accordo su un’agenda programmatica in 12 punti per cessare il conflitto e “ristabilire la democrazia” nel paese himalayano, tormentato da nove anni di insurrezione armata.
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I sette partiti antimonarchici e i ribelli sembrano dunque aver rafforzato la loro alleanza contro il governo, direttamente controllato dal sovrano re Gyanendra. Il veterano della politica nepalese, Girija Prasad Koirala, presidente del Partito del Congresso Nepalese e il capo della ribellione maoista, ‘Prachanda’, hanno diffuso i contenuti dell’accordo, il primo in una conferenza stampa in conclusione di una riunione dell’opposizione, il secondo inviando una e-mail ai media.

Nel documento le parti affermano di voler cooperare per spingere il sovrano – che da febbraio ha preso il controllo diretto dei poteri esecutivi – a lasciare il potere. il passaggio successivo sarebbe la riapertura del parlamento, che Gyanendra sciolse nel 2002, seguito dalla creazione di un governo di unità nazionale, dall’apertura di un negoziato di pace con i ribelli e la creazione di conferenza nazionale per la stesura di una nuova Costituzione.

I maoisti hanno accettato una supervisione delle loro attività da parte delle “Nazioni Unite o altra organizzazione internazionale rilevante” durante i lavori dell’assemblea costituzionale, a condizione che lo stesso controllo sia esteso anche all’esercito nepalese. Inoltre i maoisti, che hanno iniziato l’insurrezione nel 1996 all’insegna di un’ideologia comunista radicale, hanno promesso la loro adesione a una democrazia multipartitica; nel loro documento inviato ai media non hanno fatto menzione all’obiettivo finale di costituire una “repubblica comunista” come affermato in passato. I maoisti hanno però invitato la popolazione a boicottare le elezioni amministrative annunciate “entro aprile 2006” dal governo, definendole “una manovra furbesca”.

Osservatori politici sottolineano che la differenza maggiore tra opposizione e ribelli sta nel ruolo che la monarchia potrebbe giocare in una futura possibile nuova Carta; i partiti chiedono una sostanziale riduzione dei poteri, mentre i maoisti vogliono la completa cancellazione della monarchia. Koirala ha comunque precisato che il piano per fare pressione comune sul governo potrà partire solo dopo che i maoisti lasceranno la lotta armata. Non ci sono al momento reazioni ufficiali dal governo e dal sovrano Gyanendra, che resta saldamente al potere e con il pieno controllo dell’esercito.

[BF] – NEPAL 22/11/2005

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