La Bosnia Erzegovina era rimasto infatti l`unico dei cinque paesi dell`area a non avere alcun legame formale con l`Ue. Dopo il consenso dei Venticinque stati membri dell`Unione, il commissario per l`allargamento Olli Rehn si recherà già il prossimo 25 novembre a Sarajevo per avviare delle trattative che l`esecutivo di Bruxelles ritiene dureranno un anno.
La decisione presa oggi dal Consiglio, in coincidenza con il decimo anniversario degli accordi di Dayton, che misero fine ad un sanguinoso conflitto, è un importante passo in avanti verso la stabilizzazione della Bosnia e dell`intera regione, ma rappresenta solo il primo passo ufficiale di un lungo percorso che potrebbe sfociare nella piena adesione all`Ue nel caso in cui le autorità del paese rispettino tutti i criteri e le condizioni stabilite da Bruxelles.
Se i negoziati procederanno senza intoppi, in un anno la Bosnia potrebbe stipulare con l`Ue un accordo di stabilizzazione e associazione (Asa): si tratta di un legame contrattuale che dà ai paesi firmatari “una chiara prospettiva“ di adesione all`Ue e con la quale Bruxelles chiede ai partner di avviare una serie di riforme economiche e politiche in linea con gli standard europei.
Per sostenere questo processo l`Ue garantisce aiuti economici rafforzati e assistenza tecnica di vario genere. A dieci anni da Dayton la strategia seguita dall`Ue ha dato un importante contributo al graduale processo di pacificazione dell`area balcanica. Ha anche consentito di evitare una guerra civile nell`ex repubblica jugoslava di Macedonia (Fyrom) tra la minoranza albanese e la maggioranza macedone (ora per Skopje si discute di avviare negoziati per l`adesione all`Ue), e ha evitato la disintegrazione della Serbia, seppur restano ancora vive le istanze autonomiste in Montenegro, e rimane aperto l`interrogativo sul futuro del Kosovo (i negoziati per un Asa sono appena cominciati).
In Albania (si attende la firma dell`Asa) si è avuto lo scorso settembre il primo avvicendamento elettorale senza contestazioni, seppur il paese rimane un crocevia di traffici illegali, mentre la Croazia si avvia decisamente verso l`adesione all`Ue pur con la questione della consegna del generale Ante Gotovina al Tribunale penale internazionale dell`Aja (Tpi), che lo accusa di crimini di guerra.
(ANSA). KVW-VS, 21/11/2005 11:32.