L`Ufficio per la lotta al traffico dell`OSCE ha stimato in 2 milioni e mezzo le persone vittime del traffico per scopi vari di sfruttamento evidenziando che almeno un terzo di loro e` impiegato nel lavoro forzato.
Helga Konrad, il rappresentante speciale dell`OSCE sulla tratta degli esseri umani, a spiegato che “non tutti i lavoratori migranti sono vittime del traffico e la tratta a fini di sfruttamento non deve essere confusa con le condizioni di lavoro sfavorevoli o gli stipendi inferiori alla media, ma è un problema che esiste e di cui occorre occuparsi”.
La Konrad ha invitato gli Stati partecipanti all`OSCE a combattere energicamente questa moderna schiavitù con un quadro giuridico, regole per i settori deboli e controlli su settori come costruzioni, agricoltura e lavoro domestico, in collaborazione con commissioni multilaterali comprendenti gli ispettorati del lavoro e le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali.
Ha aggiunto che gli Stati hanno dovuto rivedere le politiche sui visti, collegandoli spesso ai permessi di lavoro o ad un tipo specifico di occupazione, ma occorre focalizzare il discorso sulla identificazione e protezione delle vittime, sulle misure preventive e sull`individuazione dei responsabili di questi traffici.
La conferenza, durata due giorni, si è divisa in tre sessioni, con circa 200 partecipanti. L`ILO ed organizzazioni non governative che controllano varie zone geografiche, compresi l`Africa, gli Stati Uniti, la Francia, Israele e la Serbia Montenegro, hanno potuto illustrare in varie occasioni esempi di tratta delle persone a fini di sfruttamento come manodopera. Sono state presentate anche alcune proposte, da inserirsi anche nel quadro della lotta alla criminalita` internazionale.
Osservatorio sulla legalità, 09.11.2005