E` quanto è stato chiesto dai senatori dell`Unione in una mozione al governo, prima firmataria la Verde Anna Donati, all`indomani della notizia dell`apertura di un fascicolo sulle procedure di gara da parte della procura di Monza.
La mozione, a firma,poi, dei capigruppo in commissione Lavori Pubblici, Luigi Zanda (Dl), Paolo Brutti (Ds), Mauro Fabris (Udeur) e dei senatori Luigi Malabarba (Prc) e Gianfranco Pagliarulo (Pdci), chiede poi al governo di “aggiornare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, come ribadito esplicitamente da Bruxelles” e, una volta sanate le incompatibilità con le norme comunitarie, «di escludere il rischio di pagamento di penali fino all`approvazione del progetto definitivo “. I senatori chiedono anche di “prevedere azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori della Stretto di Messina Spa, in caso di mancato rispetto dei principi di buona amministrazione».
“Le violazioni della normativa ambientale rilevate recentemente anche dalla Commissione Europea – si legge nel testo della mozione – rappresentano incognite di straordinaria rilevanza per l`opera e se non si cambia il progetto preliminare, nel rispetto delle direttive comunitarie, andrà definitivamente perduto il cofinanziamento europeo. Per altro la necessità di adeguamenti, sulla base delle prescrizioni del Cipe (delibera 1 agosto 2003), comporterà inevitabilmente una modifica del progetto, con conseguenti variazioni del piano finanziario e della tempistica dell`opera. Chiediamo pertanto al Governo di riferire in Parlamento, prima di assumere qualsiasi decisione sugli elementi costitutivi del contratto che la Stretto di Messina intende stipulare con il contraente generale. Questo al fine di rendere pubbliche e trasparenti le procedure dell`opera – simbolo del governo Berlusconi, il cui costo costituisce l`appalto più consistente, affidato in Italia negli ultimi decenni”.
I senatori dell’Unione prospettano infine che: “il forte ribasso previsto dall`offerta di Impregilo, risultata vincente secondo la commissione tecnica, potrebbe essere segnalato dalla cordata concorrente (Astaldi), come `anomalo` e prospettare uno scostamento di prezzo in rialzo in sede di redazione del progetto definitivo”.
Proprio l’impresa Astaldi ha fatto sapere attraverso il suo presidente Di Paola, di avere l’intenzione di chiedere l’accesso ai documenti della gara per il General Contractor per il Ponte sullo Stretto. Anche se non è stata confermata l’intenzione della società di segnalare come `anomalo` il forte ribasso previsto dall`offerta di Impregilo, non è escluso nemmeno che si possa giungere presto ad un ricorso ufficiale contro la cordata guidata da Impregilo.
Intanto la senatrice dei Verdi Anna Donati ha diramato una nota che ribadisce il conflitto d`interessi riguardante i diversi soggetti coinvolti sia nella gara, sia nelle decisioni per la realizzazione del Ponte.
“Quella che doveva essere la gara internazionale più rilevante del secolo – afferma la Donati – si è ridotta ad una gara tutta domestica e tutta italiana. Adesso, queste intercettazioni telefoniche sembrano confermare quella lunga serie di ombre e di incognite connesse alla realizzazione del Ponte. A maggior ragione, adesso il ministro Lunardi deve vigilare per tutelare l`interesse pubblico.