L`accordo che consente i transiti è stato infatti ratificato oggi a maggioranza dal parlamento di Belgrado, dopo un precedente rinvio e al termine di una discussione accesa.
Sottoscritto nel luglio scorso dal ministro degli esteri serbo-montenegrino, Vuk Draskovic, e dal segretario generale dell`Alleanza Atlantica, Jaap de Hoop Scheffer, esso autorizza in caso di necessità il passaggio gratuito attraverso la Serbia-Montenegro di militari e mezzi Nato, impegnati in missione di pace in Bosnia o in Kosovo.
Il processo di ratifica non è stato privo di ostacoli e l`intesa è stata approvata alla fine solo grazie a una maggioranza trasversale. A favore hanno votato le forze democratico-moderate che sostengono il premier Vojislav Kostunica, ma anche l`opposizione liberale che fa capo al presidente Boris Tadic. Contro si sono schierati invece i due principali partiti serbi che fanno riferimento a figure sotto processo per crimini di guerra dinanzi al tribunale dell`Aja: i radicali di Vojislav Seselj (opposizione ultranazionalista) e il partito socialista (Sps) orfano di Slobodan Milosevic, che in questo caso si è dissociato dal governo nel quale appena pochi mesi fa Kostunica era stato costretto a ripescarlo al fine di evitare una crisi politica al buio.
Uno dei leader radicali, l`ex candidato presidenziale Tomislav Nikolic (attualmente l`esponente politico più popolare del Paese con oltre il 30% dei consensi, secondo i sondaggi) ha bollato la ratifica dell`accordo con la Nato come “una vergogna nazionale“ e “un atto di resa“.
(ANSA) – BELGRADO, 4 NOV 2005