Questa è la situazione delle prigioni di Haiti come la descrive la ‘Rete nazionale per la difesa dei diritti dell’uomo’ (Rnddh) in un rapporto diffuso ieri in occasione della Giornata internazionale dei prigionieri.
Sottolineando che, sui 21 centri di detenzione presenti nel paese, solo 17 sono attualmente funzionanti e ospitano in tutto 3.387 detenuti, l’organismo umanitario afferma che nessuno risponde ai criteri con cui dovrebbero essere gestiti i penitenziari in una società democratica.
Nelle prigioni haitiane mancano oggetti essenziali come sedie e letti, al punto che molti sono costretti a dormire per terra, e i servizi sanitari sono disastrati; a volte, sottolinea la Rnddh, trascorrono dai due ai tre giorni senza che un recluso riesca a lavarsi. I pasti, che dovrebbero essere forniti due volte al giorno, spesso sono razionati e di scarsa qualità.
Particolarmente allarmante è la situazione sul fronte giudiziario: sui 3.387 detenuti, solo 372 sono già stati condannati e in pratica l’89% è in attesa di giudizio. Grave è in molti casi il trattamento riservato ai reclusi: la Rete ha raccolto informazioni riguardanti agenti carcerari che puniscono i detenuti a bastonate. Per cercare di risolvere questa difficile situazione la Rnddh sollecita a ricostruire la prigione di Gonaives e ristrutturare le altre abbandonate, rivedere i meccanismi della carcerazione preventiva prolungata, realizzare una struttura medica che controlli la salute dei reclusi prima e dopo il carcere e garantire il rispetto effettivo dei diritti dei prigionieri.
[LM] – HAITI 31/10/2005