Come ha spiegato il responsabile del dicastero durante una sessione della Commissione africana sulle statistiche agricole, il 68% della popolazione vive e lavora nel settore agricolo, eppure solo il 25% del prodotto interno lordo (pil, ovvero la ricchezza complessiva prodotta in un anno da una nazione) arriva dall’agricoltura: un apparente paradosso che si spiega, sempre secondo il ministro, con gli scarsi mezzi tecnologici a disposizione, i quali contribuiscono a mantenere la produttività molto bassa.
Pur sottolineando le obiettive difficoltà a fornire cifre esatte sulle persone colpite dalla siccità, Mandlate ha affermato che da luglio a settembre sono state stimate in oltre 400.000, ma il numero è già salito a circa 560.000 dall’inizio di questo mese. Nel paese, coltivato in maggioranza a mais e cassava, giungono periodicamente notizie di decessi per fame, tra cui alcuni casi segnalati nei notiziari televisivi la scorsa settimana nel distretto di Panda, provincia meridionale di Inhambane.
Per il momento il Programma alimentare mondiale dell`Onu (Wfp/Pam) ha a disposizione 8 milioni e mezzo di dollari, ritenuti insufficienti a soddisfare le esigenze alimentari della popolazione, e riesce a raggiungere solo un terzo degli oltre 500.000 abitanti a rischio fame nelle province di Maputo, Gaza, Manica, Inhambane, Sofala e Tete. Il Mozambico è solo uno di alcuni paesi dell’Africa australe da tempo colpiti da una dura carestia.
[LM] – MOZAMBICO 26/10/2005