Il dato più rilevante è che l’anno scorso i sindacalisti uccisi sono stati 16 volte in più rispetto al 2003, a dimostrazione che le condizioni dei lavoratori (e il rispetto dei loro diritti) su scala globale hanno subito un netto peggioramento.
Dal rapporto, riferito a 137 Paesi, risulta che l’anno scorso oltre ai sindacalisti morti almeno altri 704 sono stati torturati, picchiati o feriti, in 463 hanno ricevuto minacce e in 4.558 hanno perduto il posto di lavoro; in 2.107 sono stati inoltre arrestati e in 184 hanno subito l’umiliazione del carcere.
Sebbene in nessun Paese si raggiungano i numeri del caso colombiano, il rapporto segnala che anche in Africa sono state gravi le violazioni dei diritti dei sindacalisti, con tre difensori dei diritti dei lavoratori, ad esempio, uccisi in Nigeria.
In Asia, è la Cambogia a preoccupare la Icftu, con due alti dirigenti sindacali assassinati, senza dimenticare che in Cina – dove vivono 600 milioni di lavoratori, pari a circa metà della popolazione – il diritto alla rappresentanza sindacale è del tutto negato.
In sostanza, conclude il rapporto, il 2004 non è stato affatto un buon anno per i diritti dei lavoratori e per i loro rappresentanti.
[LL] – MONDO 19/10/2005