Il consiglio regionale delle Marche ha approvato, con 21 voti favorevoli e quattro astenuti, una mozione presentata dai consiglieri del Pdci Cesare Procaccini e Raffaele Bucciarelli contro la direttiva Bolkestein.
Tra i voti a favore, quello espresso a titolo personale da Giancarlo D` Anna (An), mentre il resto dell`opposizione si è astenuto.
Il documento chiede ai parlamentari europei di impegnarsi affinchè la direttiva sulla liberalizzazione dei servizi venga ritirata, ai parlamentari italiani di attivare un intervento “nei confronti del Governo nazionale“ e alla Regione Marche di rappresentare “in tutte le sedi nazionali e internazionali la sua contrarieta` a tale direttiva“.
Procaccini ha ricordato le riserve espresse da Confindustria e dai sindacati e ha osservato che in caso di approvazione da parte del Parlamento europeo “saremmo di fronte al rischio reale di mettere a repentaglio il modello sociale europeo“.
Nel dibattito sono intervenuti Michele Altomeni (Prc) – secondo il quale la direttiva Bolkestein “tende a rinchiudere all`interno di organismi tecnocratici scelte che dovrebbero competere agli organismi politici e che riguardano il benessere dei cittadini“ – e Franco Capponi (FI), il quale ha annunciato l`astensione del gruppo forzista, osservando che nella
direttiva stessa, “poco conosciuta“, ci sono anche disposizoni positive“, oltre a “criticità“. “Le liberalizzazioni – ha aggiunto – hanno lo scopo di abbassare il costo dei servizi per i cittadini, grazie a un`effettiva concorrenza“.
Astensione anche per An: per il capogruppo Carlo Ciccioli la direttiva – comunque nata “in epoca Prodi“ – “va valutata con prudenza e se necessario modificata“, ma “ci sono principi di liberalizzazione nei servizi pubblici che vanno sostenuti“.
Di diverso avviso Giuliano Brandoni (Prc), che ha espressodissenso sulla direttiva Bolkestein: “va contro la carta dei diritti dei lavoratori e la normativa sulla tutela sindacale“.
Stefania Benatti (Margherita) ha annunciato il voto favorevole dell`Ulivo. E anche se la direttiva è stata proposta da Prodi – ha detto – “non è stata presentata nella maniera giusta, ma in una stesura che non convince e che porterà rischi e difficoltà soprattutto nei servizi pubblici“. Non a caso – ha
concluso – altri Paesi, tra cui il Belgio, hanno espresso delle riserve.
ANSA – – ANCONA, 18 OTTOBRE