Lo riferisce il quotidiano ‘El Tiempo’, fornendo una ‘mappa’ della dislocazione dei nuovi ‘paras’, da Chocó a nord fino al distretto di Nariño nel sud, una storica roccaforte della guerriglia.
Gli schieramenti armati sarebbero formati da uomini fedeli a comandanti smobilitati, rimasti ‘in servizio’ in caso di fallimento del processo di pace, da altri paramilitari che non hanno aderito alle trattative, da narcotrafficanti e proprietari terrieri che temono nuove offensive dei guerriglieri.
Uno dei casi più clamorosi riguarderebbe il dipartimento settentrionale di Antioquia, dove il ‘comandante René’ smobilitò a gennaio 125 combattenti; poco meno di un mese fa, René ha deciso di ritirarsi dai colloqui rientrando nella sua regione dove avrebbe già organizzato un suo nuovo ‘esercito’.
Secondo Pablo Emilio Angarita, del ‘Grupo dei investigación sobre conflictos y violencia” dell’Università di Antioquia “ci sono le condizioni affinché il fenomeno persista perché la guerriglia è ancora presente e molti ‘narcos’ vogliono continuare a proteggere le loro attività”.
ll disarmo dei combattenti delle Auc, che sulla carta dovrebbe terminare entro il 31 dicembre prossimo, ha intanto subito una nuova sospensione: i vertici del movimento armato hanno bloccato le procedure per fare pressione sul governo affinché non autorizzi l’estradizione negli Stati Uniti di Diego Murillo un comandante accusato di narcotraffico.
[FB] – COLOMBIA 18/10/2005