Circa 1400 persone sono morte nel villaggio guatamalteco di Panabaj in seguito a una gigantesca frana di fango causata dallo staripamento dei corsi d`acqua. A ingrossare fiumi e torrenti è stata la pioggia torrenziale caduta sul Guatemala insieme al passaggio dell`uragano Stan. Panabaj si trova sulle rive del lago Atitlan, in una delle zone più colpite dall`uragano. I soccorritori sono riusciti ad arrivare solo oggi sul posto, ma la tragica slavina fangosa si è abbattuta sul villaggio due giorni fa.
Raggiunge così cifre ancora più drammatiche il bilancio delle devastazioni causate nell`America Centrale dalla furia di acqua e vento. I 1.400 morti di Panabaj si vanno ad aggiungere infatti alle centinaia di vittime provocate da Stan nel meridione del Messico dove ha lasciato dietro di sé 282 morti. Altre 67 persone hanno perso la vita nel Salvador, 10 in Nicaragua e quattro in Honduras.
Drammatico anche il numero degli sfollati, che ha superato quota 16.400. Il presidente guatemalteco Oscar Berger ha preparato i suoi connazionali a un bilancio catastrofico: “Immagino – ha detto – che avremo dolorose sorprese, ci sono molti dispersi, smottamenti, villaggi isolati dal resto del Paese”.
Altrove le cifre non sarebbero state così drammatiche, ma in Centroamerica, dove la gente vive in baraccopoli sovraffollate lungo le rive di laghi e fiumi, le inondazioni e i crolli causati dalle piogge hanno effetti devastanti. Non è la prima volta che la regione fa i conti con la furia degli elementi: nel 1998 l`uragano Mitch lasciò dietro di sé 10 mila morti, la maggior parte uccisi da valanghe di fango.
Città del Guatemala, 09.10.2005