Secondo la Ue la legge approvata nel giugno scorso dal Parlamento di Bogotá costituisce “un passo avanti significativo” stabilendo le norme per il disarmo delle Autodifese unite della Colombia (Auc) e la loro reintegrazione nella vita sociale.
Tuttavia, condividendo le preoccupazioni dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani e di altre organizzazioni, i 25 ritengono che la nuova normativa non tenga sufficientemente conto “dei principi della verità, della giustizia e della riparazione alle vittime in base agli standard internazionali”.
Lo scarso tempo a disposizione per le indagini sui responsabili di efferati crimini, le lievi pene previste in caso di gravi delitti – dai 5 agli 8 anni di carcere per omicidi mirati e massacri di civili – e le incognite relative ai finanziamenti per gli indennizzi sono alcuni dei temi su cui sussistono perplessità. Al di là delle incognite, la Ue si è detta convinta che “un’applicazione efficace e trasparente” della nuova legge, unita alle raccomandazioni dell’Onu, avrà “un impatto positivo per la pace in Colombia”.
[FB] – COLOMBIA 4/10/2005