Il politologo brasiliano, al quale da novembre 2003 non é consentito l`ingresso nel Paese asiatico, ha sostenuto che, in base alle testimonianze di numerose fonti indipendenti, nelle carceri birmane sono ancora detenuti monaci, insegnanti, politici, capi studenteschi, scrittori, poeti, avvocati e giornalisti, tutti invisi al regime militare che controlla il Paese dal 1962.
“I civili – ha aggiunto – tra cui esponenti di partiti politici e attivisti per la democrazia continuano a essere perseguitati, arrestati, messi sotto processo e condannati perché hanno esercitato in modo pacifico il loro diritto alla libertá”.
Pinheiro ha ricordato che resta agli arresti domiciliari anche il capo del dissenso birmano, la Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. Ha poi espresso particolare preoccupazione per U Win Tin, 75 anni, editore e poeta in carcere da 16 anni; la giunta ne aveva garantito la liberazione nel luglio scorso, quando furono effettivamente rilasciati 249 dissidenti politici, ma la promessa non é stata mantenuta.
[LM] – MYANMAR 29/9/2005