Il governo locale sarebbe disposto a permettere a un gruppo di investitori provenenti da Dubai, negli Emirati Arabi, l’edificazione di un albergo all’interno del territorio del parco, finora protetto da una sorta di moratoria edile; al confine del santuario naturalistico ci sono una mezza dozzina di piccole strutture per ospitare i turisti, ma nessuno all’interno del parco.
Sulla fattibilità del progetto si deve pronunciare l’organismo di controllo sui parchi del Paese, la ‘Tanzania National Parks Autorithy’ (Tanapa) che, come riferisce il giornale, è molto divisa sull’argomento e subisce forti pressioni dagli ambientalisti locali ma anche keniani. Questi ultimi invitano la Tanapa a valutare seriamente, anche con uno studio ad hoc, l’impatto ambientale di una struttura fissa nel territorio del parco, in particolare le eventuali ripercussioni sull’ecosistema e sulle migrazioni di animali.
Di recente le autorità del parco hanno compilato una lista di terreni da affittare a investitori nazionali e stranieri per costruire hotel, campeggi e altre strutture d’accoglienza per turisti.
Il parco del Serengeti – considerato patrimonio mondiale dell’umanità – è il più visitato della Tanzania, con 90.000 presenze l’anno; si estende per quasi 14.000 chilometri quadrati nel nordovest della Paese, sul plateau che va dagli altopiani Ngorongoro al confine con il Kenya; durante i due periodi di pioggia dell’anno, in primavera e in autunno, un milione di animali, tra cui 200.000 zebre e 300.000 gazzelle, migrano dal territorio keniano a quello tanzaniano.
[BF] – TANZANIA 27/9/2005