La rappresentante delle Nazioni Unite ha poi sottolineato il disinteresse per il destino di queste persone da parte della gran parte della società libanese, “poiché si tratta soprattutto o quasi esclusivamente di stranieri”.
La Huda ha aggiunto “tra 150.000 e 200.000 persone, in maggioranza donne, provenienti da Paesi africani e asiatici” sono sfruttate come personale domestico a Beirut e in altre città libanesi.
“Alcune di loro sono picchiate e abusate sessualmente” ha aggiunto la rappresentante dell’Onu, “anche perché non sono adeguatamente difese dalla legge”. Ha poi parlato dei bambini, denunciando “il traffico di minori sfruttati dalle bande organizzate, specialmente nelle strade”. Nonostante queste note negative, ha però detto la Huda, una speranza viene dalla creazione di un centro di accoglienza fondato da alcune organizzazioni non governative e sostenuto dalla Sicurezza nazionale.
[LL] – LIBANO 16/9/2005