Il ministro ha spiegato che sebbene in alcune parti del paese le piogge abbiano garantito la riuscita dei raccolti, in altre l’anticipo delle precipitazioni a maggio, poi interrottesi, o la completa siccità hanno determinato una drastica riduzione dei prodotti agricoli. L’impatto della siccità, dice Karume, è reso più grave dalla povertà che priva le popolazioni degli strumenti necessari per reagire alle variazioni meteorologiche.
I distretti più colpiti sono quelli sudorientali e nordorientali, in particolare Kitui, Mingi, Ijara, Wajir, Garissa, Turkana, Mandera e Ukambani, località questa dove la situazione è resa più grave da un’epidemia micotica (Aflatoxin, causato dal fungo Aspergillus) che ha compromesso le piantagioni di mais.
All’appello del ministro si sono uniti Programma alimentare mondiale e l’Unicef che hanno chiesto finanziamenti per 26 milioni di euro da destinare all’acquisto di derrate alimentari di emergenza che per i prossimi sei mesi dovranno garantire il sostentamento alle popolazioni colpite.
[BF] – KENIA 14/9/2005