Lo rileva il rapporto `The Iraq Quagmire` pubblicato dalle organizzazioni pacifiste americane `Institute for Policy Studies` e `Foreign Policy in Focus`, che ha evidenziato come i costi siano aumentati dopo le elezioni di gennaio, indicato dall`amministrazione americana come lo `spartiacque` in cui sarebbero dovute diminuire le perdite economiche ed umane.
Basandosi sulle stime attuali, lo studio prevede che complessivamente il conflitto iracheno potrebbe costare oltre 700 miliardi di dollari, a fronte dei 600 miliardi di dollari impiegati daWashington negli anni `60 e 70` per la guerra del Vietnam. Tenendo presente il fattore inflazione, infatti, è stato calcolato che per il Vietnam gli Stati Uniti hanno speso 5,1 miliardi di dollari al mese. Se tali livelli di spesa per gli interventi americani in Iraq ed Afghanistan dovessero essere confermati, nei prossimi dieci anni il deficit federale di bilancio arriverebbe quasi a raddoppiarsi.
Il rapporto sul `pantano iracheno` sottolinea inoltre come lo sforzo militare statunitense sia stato il più oneroso degli ultimi 60 anni. Dal 2001 il Pentagono ha dispiegato in Iraq ed Afghanistan oltre 1 milione di soldati, più di 210 mila militari della Guardia Nazionale, con oltre un terzo dei soldati in servizio (341 mila tra uomini e donne) tornati due-tre volte oltreoceano.
Lo studio delle due associazioni americane ha anche calcolato i costi umani della guerra: dal 19 marzo 2003 al 22 agosto 2005 sono stati uccisi 2.060 uomini della coalizione, di cui 1.866 appartenenti al personale militare Usa e 255 contractor civili (91 identificati come cittadini statunitensi) dal 1 maggio 2003.
Sono state invece ferite oltre 14.065 militari americani. Sono inoltre morti in Iraq 66 giornalisti e operatori dei media stranieri: di almeno 11 decessi sono risultati responsabili le forze Usa, come nel caso di impiegati delle emittenti americane `Cnn`, `Bbc`, `Abc`, delle tv arabe `Al Arabiya` e `Al Jazeera`, della spagnola `Telecinco` e dell`agenzia di stampa britannica `Reuters`.
Se il numero di soldati dislocati in Iraq è inferiore a quelli del Vietnam, a far lievitare il costo della `seconda guerra del Golfo` sono stati diversi fattori: le armi impiegate, le azioni della resistenza irachena, i prezzi del reclutamento e l`uso di guardie di sicurezza private.Altissimi i costi umani per l`Iraq: nel periodo di tempo preso in considerazione, come diretto risultato dell`intervento della colazione internazionale sono morti tra i 23.589 e i 26.705 civili iracheni. La cifra potrebbe pero` essere molto più elevata, viste anche le stime della rivista medica inglese `Lancet` che, fino ad ottobre 2004, ha calcolato 98.000 decessi. I feriti iracheni, invece, si aggirano intorno ai 100-120 mila.
Fonte Sar/Aki del 31 Agosto 2005.