La vendita e il commercio a scopo di sfruttamento sessuale coinvolge in tutto il mondo almeno un milione e 200mila bambini. Lo afferma un rapporto di “Save the Children”, secondo cui bambini e adolescenti sono venduti o comprati, rapiti o adescati per essere poi utilizzati prevalentemente nell’industria del sesso e della prostituzione.
Molti però finiscono anche nel giro dell’accattonaggio, nel circuito delle adozioni illegali e del traffico di organi, olre in lavori irregolari.
Si calcola che i bambini rappresentino il 30 per cento delle vittime della tratta di esseri umani. Un fenomeno in aumento soprattutto in Europa, dove è raddoppiato negli ultimi 3 anni. L’età delle vittime è compresa tra gli 8 e i 18 anni, ma anche neonati venduti per adozioni illegali a prezzi che possono variare dai 7.000 ai 15.000 euro.
In Italia, luogo di transito e di destinazione, la tratta dei minori è strettamente legata allo sfruttamento sessuale, anche se negli ultimi 10 anni si sono aggiunti l’accattonaggio, le adozioni illegali, attività di micro-criminalità, il lavoro minorile. Paesi quali Albania, Moldavia, Romania, Ucraina, Russia, gli stati del Baltico, e la Nigeria sono le nazioni di provenienza della maggior parte delle giovani vittime: film pornografici, prostituzione, pedo-pornografia su Internet gli ambiti dello sfruttamento sessuale.
2/9/2005