Via libera da Bruxelles all’importazione e alla lavorazione di un nuovo prodotto ogm della Monsanto per uso animale e anche umano. Una decisione che ha fatto infuriare gli ambientalisti, che denunciano come la colza geneticamente modificata conosciuta come Gt73, abbia prodotto disturbi nelle piccole cavie alimentate con tale alimento.
Il provvedimento di Bruxelles varrà 10 anni. La colza Gt73 è stata modificata per resistere agli erbicidi glifosati, ed è già largamente impiegata nel Nord America. Particolare giudicato rassicurante dalla nota della Commissione europea, che sottolinea come “non sono stati riportati effetti di nessun genere sulla salute né sull`ambiente”.
Sulla sicurezza, Bruxelles si spinge più in là affermando sempre nella nota che “l`autorizzazione di oggi è supportata dalla scienza”. Dichiarazioni che hanno sollevato le dure critiche di Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente.
“Questa colza – dice Ferrante – è stata oggetto di numerosi studi che hanno confermato la pericolosità per l`ambiente e la salute umana in particolare. Ad allarmare – continua il direttore di Legambiente – sono stati soprattutto gli esperimenti che hanno rivelato un ingrossamento del fegato delle piccole cavie alimentate con la Gt73”.
Federica Ferrario, di Greenpeace, aggiunge i rischi di contaminazione a quelli sanitari. La colza, importata come seme intero sarà infatti macinata solo successivamente, con un procedimento che non garantisce da rischi di contaminazione accidentale durante il trasporto e la trasformazione.
“Una volta dispersi nell`ambiente – dice Ferrario – i semi di colza possono germinare e diffondersi rapidamente attraverso tutta l`Europa. Il polline della colza può infatti viaggiare anche per parecchi chilometri”.
Gli ambientalisti se la prendono anche con il metodo con cui la Commissione ha dato il via libera all’autorizzazione della colza ogm. Bruxelles, infatti, non avrebbe tenuto conto del parere contrario dato da numerosi stati membri durante il Consiglio europeo del dicembre scorso. Anche l’Italia, attraverso il ministro Alemanno, si era detta contraria all’importazione della colza Monsanto.
“La commissione si è beffata dei cittadini europei e dei governi nazionali”, sbotta Ferrante. “E’ stata deliberatamente ignorata le volontà degli stati membri favorendo quella delle lobby del biotech. Chiediamo una risposta adeguata al ministro Alemanno affinché faccia valere il divieto nazionale su questo prodotto”, cosa prevista dall’articolo 23 della direttiva 2001/18.
Redazione Notizie Verdi
31 agosto 2005