La Cgil Calabria ha chiesto al governo nazionale di non procedere alla costruzione del ponte “poichè non risolve il problema infrastrutturale e dei servizi di trasporto della Calabria e della Sicilia“, ed alla Giunta regionale “di rispettare gli impegni assunti con il programma, di uscire dalla Società Stretto di Messina e di attivare tutti gli atti necessari per evitare la realizzazione di una opera infrastrutturale di immagine“.
E` la posizione espressa dal segretario regionale del sindacato fernando Pignataro, secondo il quale “la decisione del Consiglio di Stato di rigettare i ricorsi degli ambientalisti contro la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, ripropone il problema in termini politici.
L`Italia, secondo la Cgil, “ha bisogno di un sistema infrastrutturale adeguato per migliorare la competitività del Paese e soprattutto delle regioni meridionali, come la Calabria e la Sicilia che sono periferiche rispetto al resto del Paese e che comunque hanno una funzione importante per i collegamenti con l`Area del Mediterraneo, in vista dei processi di libero scambio del 2010. Il ponte sullo Stretto di Messina – aggiunge – non serve a migliorare il sistema infrastrutturale del Mezzogiorno che ha invece necessità di un sistema ferroviario ad alta capacita` che sia in rete con il sistema europeo“.
Altri interventi, secondo la Cgil Calabria, “necessitano per migliore il sistema del trasporto aereo Calabrese e soprattutto il sistema portuale nell`area dello stretto per agevolare la mobilità fra le sponde della Calabria e della Sicilia, per sviluppare i collegamenti con l`Area del Mediterraneo e per intensificare e consolidare i collegamenti con il porto di Gioia Tauro“. Il sindacalista ricorda che “la coalizione di centro-sinistra e la Giunta Loiero che governano la Regione Calabria hanno fatto una scelta diversa dal ponte sullo Stretto di Messina, cosi` come riportato dal programma“.
Adnkronos, 6 agosto 2005.