Crimini globali

Coca Cola accusata di violare i diritti sindacali in Turchia

  L’organizzazione studentesca statunitense United Students Against Sweatshop ha denunciato dettagliatamente diversi casi di violazioni di diritti umani e di comportamento anti-sindacale della Coca-Cola in Turchia e in Indonesia, chiedendo al Responsabile delle Risorse Umane della Company di dimostrare l’impegno dell’azienda con provvedimenti urgenti.
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In Turchia, all’inizio del 2005, l’azienda distributrice della Coca-Cola Trakya Nakliyat ve Ticaret Ltd. Sti. ha licenziato 5 lavoratori impiegati presso l’impianto di Dudullu, che stavano portando avanti una campagna di sindacalizzazione. Il 19 Maggio 2005, nel corso di un incontro con i lavoratori che protestavano per i licenziamenti anti-sindacali, il management della Coca-Cola ha affermato che “la Coca-Cola Company non permetterà che membri del sindacato lavorino con noi”. Il giorno successivo, i manager dell’impianto hanno annunciato il licenziamento di altri 50 lavoratori iscritti al sindacato.

Il 20 Maggio, dopo un incontro tra il presidente della federazione sindacale DISK e il capo della Anadolu Industri Holding A.S., partner della Coca-Cola Turchia, la stessa Trakya Nakliyat ha annunciato il licenziamento di altri 50 lavoratori dell’impianto di distribuzione di Yenidosna, tutti iscritti al Sindacato DISK, a causa della cancellazione delle commesse da parte della Coca-Cola Turchia. Nei giorni precedenti gli impiegati dell’impianto di Yenibosna erano stati sottoposti a pressioni affinché rassegnassero le dimissioni dal Sindacato, sia da parte dei dirigenti della Coca-Cola, Oguz Aldemir e Sinan Oktay, sia da parte del manager della Trakya Nakliyat, Yasar Erdogan.

Le commesse con gli altri impianti della Trakya Nakliyat (Cerkezkoy-Corlu e Bursa), dove non è presente il Sindacato, sono ancora in piedi.

Il 20 Luglio, nell’ambito di manifestazioni di protesta per i fatti suddetti, i lavoratori e i loro familiari sono stati oggetto di atti di brutale violenza da parte della Polizia, che ha anche arrestato 92 persone, inclusi il presidente e un membro del direttivo del sindacato DISK e un avvocato, che sono tra le sette persone ancora in carcere.

29 Luglio 2005.

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