Militarizzazione

Il 2 giugno si torna a manifestare davanti la base USA di Sigonella

  Alcune organizzazioni si sono date appuntamento per il prossimo 2 giugno davanti alla base militare di Sigonella per denunciare l`accelerazione dei processi di militarizzazione del territorio e la ventilata ipotesi di trasformare la Sicilia in "avamposto anti-terrorismo" delle forze armate degli Stati Uniti.
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Appello per tornare a manifestare a Sigonella Smilitarizzare la Sicilia Fermare la guerra in Irak RITIRO IMMEDIATO ED INCONDIZIONATO DELLE TRUPPE La base militare di Sigonella sarà elevata a “postazione avanzata” per le unità speciali Usa impegnate nella cosiddetta “lotta antiterrorismo”. Altra infrastruttura militare mediterranea che si affiancherà alla base siciliana nelle operazioni anti-terrorismo, sarà la stazione navale di Rota-Cadice (Spagna), che come Sigonella è assegnata alla US Navy per la gestione delle operazioni di pattugliamento aeronavale e la lotta antisottomarino(ASW). A partire dallo scorso anno, Sigonella ha assunto un ruolo di primo piano nella sperimentazione della più recente delle iniziative USA-Europa nella campagna globale contro il “terrorismo” internazionale. Si tratta della cosiddetta PSI (Proliferation Security Initiative), un “piano d`interdizione dei trasferimenti di armi di distruzione di massa”, cui aderiscono ufficialmente 11 paesi (Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Polonia, Australia, Giappone, Olanda) e di cui Parlamento e cittadini sono stati tenuti del tutto all`oscuro. In realtà, più di un piano multinazionale si tratta di un`iniziativa Usa dove alcuni alleati occidentali svolgono mere funzioni di contorno. È proprio nei mari e nei cieli della Sicilia che si stanno svolgendo alcune delle esercitazioni più qualificate della Proliferation Security Initiative. Il 18 febbraio 2004 è stata simulata un`intercettazione in volo di un aereo cargo statunitense, levatosi da Sigonella, “sospettato” di trasportare Plutonio 239 per la produzione di testate nucleari. Due caccia F-16 del 37° stormo dell`Aeronautica militare italiana decollati dall`aeroporto di Trapani Birgi hanno poi “costretto” l`aereo cargo ad atterrare nelle piste dello scalo siciliano, dove ad attenderlo c`erano militari italiani e statunitensi e gli uomini della Polizia di Stato e dei carabinieri; in pratica un`esercitazione militare diretta e coordinata dalla Marina Usa, in cui sono stati impegnati enti e reparti italiani formalmente preposti alla difesa dell`ordine pubblico e alla protezione civile, riconvertiti ad hoc alla guerra NBC (nucleare-batteriologicha e chimica) contro il “terrorismo”. Due mesi più tardi Sigonella con la vicina baia di Augusta è tornata ad essere protagonista dei programmi della Proliferation Security Iniziative. Il ministro della Difesa Antonio Martino (originario di Messina) ha già fatto sapere, in merito a Sigonella “postazione avanzata nella lotta antiterrorismo: “L`idea mi piace , soprattutto perché può offrire nuove opportunità di lavoro nella Sicilia orientale”. Il potenziamento della base navale di Augusta, zona ad alto rischio sismico, già piena di armi nucleari limitrofe alle raffinerie, dove si vorrebbe costruire addirittura un termovalorizzatore, aumenterà inoltre l`impegno della Marina Militare nella “guerra” alle imbarcazioni che trasportano i migranti. Sono frequenti oramai le esercitazioni di “prevenzione dei flussi migratori” in coordinamento con le centrati di intelligence di Sigonella; esse si sono rese protagoniste di alcuni clamorosi scoop giornalistici su fantomatiche scoperte di covi terroristici, poi rivelatisi imbarazzanti bufale, che però hanno criminalizzato innocenti lavoratori migranti, sopravvissuti ai sempre più frequenti naufragi, che stanno trasformando il Mediterraneo in un gigantesco cimitero marino. Da anni ci battiamo affinché il cuore dell` ex-fiorente piana di Catania sia smilitarizzato e riconvertito per uso civile per non continuare ad essere complici della quotidiana funzione di morte che la base Usa-Nato di Sigonella adempie contro i popoli del Mediterraneo e del Medioriente. All`indomani dall`inizio della seconda guerra in Irak abbiamo manifestato in 20.000 da tutta la Sicilia attorno alla base della morte , richiedendo la sua smilitarizzazione e riconversione in un aeroporto civile internazionale, per sbloccare lo sviluppo del trasporto aeroportuale in Sicilia e favorire l`incremento occupazionale e turistico al servizio di pacifici collegamenti internazionali, per farne un “Ponte tra i popoli”, concreta alternativa al devastante progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Aderiamo pertanto all`assemblea di domenica 15/5 a Roma, per coordinare insieme, a partire dalle iniziative del 2 giugno, la ripresa anche in Sicilia del movimento contro la guerra, in continuità con l`intensa stagione di lotta contro gli euromissili a Comiso negli anni `80 e l`attuale resistenza popolare in Sardegna per cacciare i militari Usa da La Maddalena-S.Stefano, chiudere i poligoni di tiro e smilitarizzare i nostri mari. La Sicilia non è zona di guerra, via le basi Nato dalla nostra terra. 1 giugno giornata regionale di presidio dei porti e di controinformazione 2 giugno ore 10 manifestazione-presidio della base di Sigonella Promotori: Attac-Catania, Collettivo La Tarantola (Facoltà di Farmacia Ct), Collettivo Araba Fenice (Scienze politiche Ct), Open Mind-GLBT, Circolo Città Futura PRC, Rete Antirazzista Catanese, Attac-Caltagirone, TerreLibere.org, Antagonisti/e Siciliani/e, Centro Sociale ExKarcere(Pa), Cepes(Pa), Fed.Prov.PRC-Sr, Comitato 25 aprile(Sr), Collettivo Licata AntiFascista (Ag), Collettivo Don Chisciotte (Rg), Collettivo Ammanumanca (Modica), Collettivo “fuori dal ghetto”(Comiso), Laboratorio per l`autorganizzazione sociale(Me), Messina Social Forum. Info-adesioni: attacct@virgilio.it

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