Roromme Chantal, portavoce del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), ha spiegato che “9,73 milioni serviranno per l’iscrizione dei cittadini haitiani nelle liste elettorali, il resto ai programmi di reinserimento destinati ai combattenti che hanno accettati di deporre le armi”.
L`Ue si è anche impegnata a erogare altri fondi al Consiglio elettorale provvisorio (Cep) haitiano nel caso in cui non dovesse essere raggiunta la quota fissata dalle autorità di Port-au-Prince (60 milioni di euro, contro i 45 inizialmente previsti dall’Onu) per permettere al Paese di andare alle urne. Gli aiuti stanziati dalla Ue saranno gestiti insieme da Cep e Undp; quest’ultima, in attesa dell’effettiva erogazione del denaro, si è già impegnata ad anticipare una parte delle spese per l’iscrizione dei cittadini nelle liste elettorali, operazione avviata il mese scorso ma già in ritardo a causa di problemi strutturali.
La valutazione della situazione a Haiti è stata anche al centro di una riunione svoltasi ieri a Buenos Aires tra i vice-ministri degli Esteri di Argentina, Cile, Brasile e Uruguay, Paesi che partecipano attivamente alla Missione di stabilizzazione dell’Onu (Minustah). Nel comunicato ufficiale diffuso alla fine della riunione le parti hanno ribadito la necessità urgente che la comunità internazionale torni a far affluire i fondi necessari a Haiti per “facilitare la realizzazione dei progetti a breve termine come di quelli istituzionali e politici a lungo termine”.
Secondo i quattro Paesi sudamericani, “la stabilizzazione di Haiti richiede azioni parallele sul fronte della sicurezza, del rafforzamento politico e istituzionale e della ricostruzione economica”. Proprio la questione della sicurezza ha rappresentato in questi ultimi mesi la più grave emergenza per il governo ad interim haitiano, che non è ancora riuscito a completare il disarmo delle fazioni attive in molte zone del Paese.
[LL] – HAITI 14/5/2005